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A Cannes gli spettatori fuggono dalla prima del film di Lars Von Trier The House That Jack Built 

Reazioni contrastanti al nuovo film di Lars von Trier tra standing ovation e fughe dalla proiezione 

The House that Jack Built

The House that Jack Built

15.05.2018 - Autore: A.L.
Ancora una volta il regista danese spacca la platea tra amanti del suo cinema e detrattori intermittenti di uno stile di racconto spesso duro, realistico, a tratti osceno.

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Secondo The Wrap molti critici e spettatori avrebbero lasciato la sala durante la proiezione di The House That Jack Built, ultimo film del regista presentato al Festival di Cannes. Numerosi tweet hanno raccontanto la fuga di massa dalla sala e alcuni commenti negativi sul film durante la proiezione in anteprima. Secondo il caporedattore di Variety a New York si tratterebbe di circa un centinaio di persone.

 
‘Questa volta si è spinto troppo in là, si legge in un tweet. ‘Pretenzioso, vomitevole, tortuoso e patetico’, ‘Le persone stanno scappando dal nuovo film di Lars von Trier come se non sapessero bene in cosa si sono ficcati’, recitano altri due tweet. 
 
La conversazione è poi continuata su Twitter tra chi ha difeso il regista e chi questa volta non ne ha capito il lavoro. ‘Un film di Lars von Trier, cosa vi aspettavate?’, ‘Parliamo piuttosto della mancanza di intuito del pubblico di Cannes che si aspettava di essere mediamente intrattenuto da un film di Trier su un serial killer’. 
 
Tuttavia su Twitter si legge che alla fine della proiezione il pubblico ha compiuto una standing ovation di circa sei minuti. 
 
In realtà numerosi indizi sulla presenza di scene conturbanti nel nuovo horror del regista erano già stati dati in anticipo. Prima della premiere di lunedì sera, IFC Films aveva diffuso un trailer disturbante e sanguinario del film con protagonista Matt Dillon nei panni di un serial killer che racconta il suo apprendistato criminale. Nel trailer vediamo anche la presenza delle attrici Uma Thurman e Riley Keough
 
Sul programma ufficiale di Cannes, un avviso in corrispondenza della proiezione allertava gli spettatori della possibilità ‘che talune scene potessero offendere la sensibilità degli spettatori’. 
 
Fonte: The Wrap