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Una psicologa nel pallone

Sportivi sull'orlo di una crisi di nervi e una psicologa dal piglio militaresco adescata per curare la mente dei ruvidi omoni

Necessary Roughness

21.10.2011 - Autore: Alessia Laudati
Necessary Roughness, serie tv del canale USA Network, riporta sul piccolo schermo il curioso scambio di tratti e caratteristiche tra femminilizzazione del maschio e maschilizzazione della femmina, all’interno di un rinnovato scenario, il mondo dello sport. La dottoressa Danielle "Dani" Santino (Callie Thorne), è la donna dal fascino maturo e il piglio da generale, che scoperto il tradimento del marito, carica su di sé il peso della famiglia e dello stipendio da portare a casa. Ma un incontro intimo occasionale con Matthew Donnally (Marc Blucas), solo cinque mojito possono ammorbidire la durezza di Dani, porteranno la psicologa a diventare la terapista di una squadra di football professionista “The New York Hawks”, dove un campione in crisi Terrence "T.K." King (Mehcad Brooks) ha bisogno di liberarsi dai traumi passati e ricominciare a giocare come solo lui sa fare.

Il paradigma vecchio come il mondo, anche gli uomini hanno un cuore e anche le donne hanno grinta, prova a nascondersi dietro il clamore di una partita di football. Ma se per il primo quarto d’ora del pilota, rimane viva la speranza che nonostante l’antico presupposto avvenga qualcosa di nuovo nello sviluppo di tale dualismo, sono i vecchi cliché ad impossessarsi dei personaggi, mancando l'occasione di per sé frizzante, di vedere una donna nei panni del coach/mentore e deviando invece verso il terreno sicuro del conflitto tra i sessi.

L’ascesa di una donna, che cerca di conquistarsi rispetto e credibilità in un mondo prevalentemente maschile, è direttamente proporzionale alla tipica capacità di mascolinizzarsi e fronteggiare gli omoni a muso duro a suon di: “sono una donna ma posso comunque farcela”, mentre Terrence “T.K” King il duro, decide finalmente di abbassare le difese per confessare ferite profonde. Alla fine Danielle è talmente enfatica nella volontà di tirare sempre avanti, da risultare un personaggio esageratamente caricato ed eccessivo, e lo spettatore comincia a pensare che tra tutti, quella che dovrebbe sdraiarsi sul lettino del terapista con più urgenza, sia proprio lei. 

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