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"Un sogno per la vita" su Raiuno

Massimo Ghini e Marina Orsini protagonista del film sui coniugi Piero Corti e Lucille Teasdale, medici di frontiera in Uganda. In onda su Raiuno il 22 giugno alle 20.50.

Un sogno per la vita

12.04.2007 - Autore: Adele de Gennaro
Provate a chiedere chi era Pietro Corti, è probabile che nessuno in Italia vi sappia rispondere. Fate invece la stessa domanda all\'estero: vi diranno subito che era un eroe. Un\'esagerazione? Se essere eroi significa mollare tutto, rinunciare alla carriera e alla ricchezza per andare in Africa e salvare migliaia di vite umane, allora sì, la risposta è esatta. Una vita straordinaria quella dei coniugi Corti e Teasdale, due medici missionari in Uganda e protagonisti di una bellissima storia d\'amore, autentica e vissuta fino all\'ultime istante. Ben venga, dunque, \"Un sogno per la vita\" il film su questa mirabile coppia di medici in onda su Raiuno il 22 giugno alle 20,50. Ancora una volta una coproduzione internazionale che, dopo il successo di \"Come l\'America\", vede di nuovo Italia e Canada alleati in una fiction di notevole qualità. Ad interpretare Piero Corti e Lucille Teasdale sono Massimo Ghini e Marina Orsini, entrambi profondamente cambiati da questa esperienza che li ha portati per dieci settimane nel cuore del Sudafrica. Diretto da Georges Milhalka, il film è costato cinque miliardi ma molto meno per la Rai, il cui apporto economico si è limitato al contratto di Ghini e alla sceneggiatura. Prodotto da Rai Fiction, Motion International e Ballistic Pictures, il tv movie arriva sui nostri schermi televisivi sull\'onda di ben cinque Premi Gemini ottenuti in Canada: miglior film tv, migliore testo originale, migliore fotografia, migliori costumi e migliore colonna sonora. Girato in gran parte a Pretoria (l\'ospedale più grande - sottolinea Ghini -è stato ricostruito nello stesso set utilizzato per \"La mia Africa\"), il film vanta anche una prestigiosa collaborazione per quanto riguarda la colonna sonora. Le musiche, infatti, sono state composte da Riccardo Cocciante, mentre il tema principale è cantato da Celine Dion. Ispirato liberamente all\'omonimo libro del giornalista francese Michel Arseneault, \"Un sogno per la vita\" è il racconto appassionato della straordinaria esperienza di Piero Corti e Lucille Teasdale, rispettivamente un pediatra milanese e un chirurgo canadese tra guerra civile, povertà ed epidemie di Aids. Due vite all\'insegna della massima dedizione ed efficienza, unite dall\'impegno professionale e civile ma anche da un profondo legame sentimentale. A continuare la loro missione è ora la figlia Dominique, anche lei laureata in medicina, attualmente impegnata a dirigere la fondazione \'Piero e Lucille Corti Onlus\'(per ulteriori informazioni consultare il sito www.lhospital.org). Lei ha compiuto una scelta diversa, non è rimasta in Africa (\"sarei stata solo la figlia del \'capo bianco\' - dice con grande modestia - adesso nel St Mary\'s Lacol Hospital ci sono medici ugandesi che insegnano ad altri ugandesi\") ma si è stabilita a Milano, dove coordina il raccoglimento di fondi destinati all\'ospedale fondato dai suoi genitori. Anche Dominique si è emozionata vedendo il film sui suoi genitori, tanto da essere presente ad ogni anteprima del tv movie: la mattina del 20 giugno era a Roma per l\'anteprima in Rai, la sera è andata a Milano per un\'altra anteprima insieme a Massimo Ghini. Vediamo allora più in dettaglio il film, non del tutto fedele al libro di Michel Arseneault (la sceneggiatura è di Rob Forsyth) per ovvi motivi di sintesi televisiva. Per condensare tutta la vicenda in un\'ora e mezza, infatti, erano necessari alcuni tagli sulla vita sentimentale dei due medici. Tra gli interpreti del cast, poi, vanno ricordati Louis Gossett jr, (premio Oscar come miglior attore non protagonista per \"Ufficiale e Gentiluomo\") nel ruolo di David Mulera e Barbara Marie Venter in quello di Dominique Corti. Il tv movie inizia negli anni \'50, con l\'incontro in Canada fra Piero Corti e Lucilla Teasdale. Lui si sta specializzando in pediatria e coltiva il sogno di diventare medico in \'terra di missione\', lei si sta per specializzare in chirurgia. Dopo essersi persi di vista per un paio di anni, i due si incontrano di nuovo a Marsiglia dove Piero chiede a Lucille di seguirlo per qualche mese in Uganda, in un piccolo ospedale dove ha deciso di realizzare il suo sogno. I pochi mesi si trasformano in un impegno per tutta la vita: nel 1961 i due medici si sposano e qualche anno dopo nasce la loro unica figlia, Dominique. Intanto, dopo aver ottenuto l\'indipendenza nel \'62, l\'Uganda subisce una serie di rivolgimenti politici che provocano un progressivo degrado del paese. Arrivano gli anni \'70, il paese è sempre più sconvolto da guerre intestine e in poco tempo il Lacor Hospital accoglie sempre più feriti di guerra. La coppia decide comunque di restare ma Piero, temendo per l\'incolumità di Dominique, convince Lucille a mandare la figlia dai suoi parenti in Italia. Con il passare degli anni la situazione precipita e dal 1980 uno stato di guerriglia quasi ininterrotta coinvolge anche il loro ospedale, più volte saccheggiato. Ma non solo. Nel nord dell\'Uganda dilagano miseria e mortalità infantile, così il Lacor Hospital è costretto ad ampliarsi e ad incrementare i suoi reparti. Nel frattempo Lucille, è diventata ormai un chirurgo di guerra, ignara della tragedia che la attende. Tagliandosi accidentalmente con schegge d\'ossa frantumate dei militari feriti, nel \'79 contrae l\'Aids, a quel tempo una malattia ancora sconosciuta. La diagnosi non lascia speranze - si parla di due anni di vita - ma nonostante la malattia Lucille continua a lavorare fino a qualche mese prima della sua morte, avvenuta nel 1996. Una donna eccezionale, in grado di effettuare durante la sua carriera oltre 13.000 interventi, senza contare l\'attività di ambulatorio dove ha curato quattro generazioni di pazienti. Vale la pena, infine, ricordare quello che ha scritto di lei il premio Nobel Rita Levi Montalcini: \"Lucille rimane il più fulgido esempio di dedizione all\'attività medica svolta con eroismo sino alla fine così sofferta del suo percorso\".  
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