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Trasformista per antonomasia

Divertente l'idea di vedere il suo sguardo intelligente e sagace che scruta la "vittima" di turno, non necessariamente un vip.

Trasformisti

30.04.2001 - Autore: Letizia Vella
Se mi vedi normale non piangere, non ce nè veramente motivo. Che sia il poetino Brunello Robertetti o il narcisista dai larghi denti Giancarlo Funari o il serafico Romano Prodi con mortadella al guinzaglio, Corrado Guzzanti, imitatore trasformista di professione, è comunque divertente (lo rivedremo su Raidue venerdì 4 maggio alle 23.00 nello speciale Ottavo nano e mezzo). Divertente lidea di vedere il suo sguardo intelligente e sagace che scruta la vittima di turno, non necessariamente un vip. Lorenzo, per esempio, lo studente sciroccato di Avanzi, nasce per strada, cresce sui banchi di scuola, si forma con la tv e diventa famoso in video. Con quello sguardo un po perso, i capelli scarmigliati, la camicia casual e laria sbrindellata Corrado-Lorenzo riflette in uno specchio deformato un tipo più volte incontrato per strada. Anche Quelo il santone è un personaggio di pura invenzione. Scaturito dai libri di new age, che una fidanzata e la sorella Sabina, buddista, gli facevano leggere. E la sua fantasia ha partorito questo personaggio. Che non è il solo. Vulvia, per esempio, sexy conduttrice di Rieducational Channel, con una bionda parrucca alla Veronica Lake, è stata suggerita dalla voce delle annunciatrici di documentari americani trasmessi sui canali satellitari. Documenta parascientificamente tutto, e tutto riconduce alla sua unità di misura di comprensione: gli imbuti. E che dire dellimbonitore televisivo, summa dei più noti tic e modi del telemarket. Questi i personaggi nati dalla mente di Guzzanti attore. Nelle caricature dei vip, invece, lattore quasi scompare e lascia spazio alla verve caricaturale dellimitatore. La sua faccia di gomma si è trasformata in Emilio Fede, in Giancarlo Funari, nellintellettuale notturno e aggressivo Gabriele La Porta, in Romano Prodi, in Umberto Bossi e, per par condicio, in Francesco Rutelli. E cosa dire dellimitazione e della parodia di Antonello Venditti? Una galleria di personaggi, che il pubblico continua ad applaudire in tv e a teatro. Come nasce il personaggio? Da un flirt, potremmo dire. Corrado lo vede, ne resta affascinato e comincia così a rifarne la voce, a parlare come lui con gli amici, a imitarne i gesti fino a quando Corrado non diventa laltro, caricaturato ovviamente. Una maschera comica di cui tutto ridono. Realtà, ironia, satira e umorismo sono lindispensabile mix per far riuscire il personaggio. Imitare non basta bisogna far ridere. Con intelligenza però. Perché nello sberleffo, Guzzanti inserisce sempre la chiave ironica della riflessione. Unarte che condivide con la sorella più grande Sabina, che ha dato corpo e voce a Valeria Marini, Silvio Berlusconi e Massimo DAlema. La preparazione in camerino è lunga e accurata. La maschera nasce dal lavoro congiunto di attore e truccatore. Quando tutto finisce, i riflettori si spengono e lo studio si svuota, è il momento di guardarsi allo specchio per ritrovarsi faccia a faccia con se stessi e dire, con Brunello Robertetti, Non vedermi sempre a un momento specifico, guardami nellinsieme.      
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