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Torna Homeland, ma non i suoi protagonisti

Grandi novità' annunciate per la nuova stagione della serie con Claire Danes, dopo due anni al centro dell'azione Brody non ci sarà.

homeland perde i pezzi<br>

30.07.2013 - Autore: Mattia Pasquini
Dopo la clamorosa conclusione della seconda annata di Homeland - serie incentrata sulle indagini dell'agente CIA Carrie Mathison (Claire Danes) e sul suo rapporto con Nicholas Brody (Damian Lewis), prigioniero di guerra di al-Qaida e possibile minaccia dormiente alla sicurezza nazionale - e la poca loquacità mostrata in precedenti occasioni, Alex Gansa e Howard Gordon, tra i creatori della serie, sono stati molto espliciti in occasione della presentazione della nuova stagione alla Television Critics Association.

Avendo mostrato i primi due episodi della season 3 alla stampa nazionale, non potevano esimersi dall'affrontare un tema risultato evidente a tutti: l'assenza di Nicholas Brody, uno dei personaggi centrali nell'azione sviluppatasi fino ad oggi. "Non penso che sia un tradimento dire che non e' nei primi due episodi" - ha detto Gansa - "ma sarebbe un tradimento rivelare quando apparirà". "La sua fuga dagli Stati Uniti ha reso impossibile includerlo in questo inizio", e' stata la spiegazione data alla sua assenza; iniziale per ora ma che sembra essere un possibile leit motiv di una stagione che promette di riservare a Damien Lewis poco più che dei cammei.

"E' in fuga" - ha detto il diretto interessato (che forse sperava in qualcosa di meglio, viste le prime dichiarazioni circolate) - "e' scomparso nella rete che ha creato Carrie, ed e' il criminale più ricercato al mondo, per questo deve tenere un basso profilo. Spero davvero che quando rivedrete Brody per la prima volta sarà molto molto interessante".
Così non sarà' invece per il personaggio di Carrie, che resta la presenza costante nello sviluppo anche di questa nuova azione, pur con degli eccessi inusuali, forse dovuti al suo bipolarismo e all'abbandono della cura di Litio per una serie di ragioni nelle quali - ci viene detto - Carrie crede fermamente. Come anche per Saul (Mandy Patinkin), altra figura importante che sin dalla conclusione dell'ultimo episodio visto prometteva di avere più spazio in futuro.

"Carrie e Saul sono devastati dal senso di colpa per quanto accaduto", ha spiegato Gordon, "hanno vissuto quel dramma come nessun'altro": e questo resta il punto di partenza di una stagione che riparte dalle 11 nomination agli Emmy Awards ottenute, e mantiene il massimo riserbo su quelli che saranno i veri punti di svolta venire. Su tutti la possibilità di drammatiche 'esecuzioni' di personaggi principali, alla Game of Thrones… Colpi di scena possibili sui quali Gansa glissa con un promettente "no comment".