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Top Five Criminale

I momenti migliori di Romanzo Criminale - la serie, aspettando la nuova stagione...

Top Five Romanzo Criminale

17.11.2010 - Autore: Valeria Roscioni
Sono diventati un vero e proprio fenomeno di culto: magliette, gruppo FB, espressioni cult che riecheggiano sul web, citazioni entrate a far parte della quotidianità, un’esportazione del prodotto come mai è accaduto in Italia. Romanzo Criminale ha conquistato pubblico e critica e con grande charme, parola che forse fa sorridere se accostata a questo gruppo di giovani uomini alquanto triviali, si è inserito all’interno di una dinamica ben precisa -avvertita qui da noi come del  tutto innovativa-, nota come prodotto televisivo di qualità. Come Via col vento, Ritorno al futuro, come Guerre Stellari, anche la ormai “nostra” Banda della Magliana in versione piccolo schermo è destinata a rimanere nell’immaginario collettivo. Ma quali scene verranno davvero tramandate ai posteri? Ecco un tentativo di pronostico.

Romanzo Criminale

5) Chi non la fa in compagnia…
Nel secondo episodio il trio Libanese-Dandi-Freddo, trova un modo decisamente singolare per consolidare la propria amicizia e la comunione d’intenti: uno alla volta i tre si ritovano di fronte alla roulotte di Libano, che ha appena cacciato il Terribile per così dire in malo modo (con una sonora emissione d’aria dal cavo orale), per espletare i loro bisogni fisiologici; ma a Dandi non scappa. Il suo “Ao e mica dovemo fa tutto insieme” scatena una sonora risata nel bel mezzo di un momento paradossalmente idilliaco, ma è quasi una premonizione.

Francesco Montanari in Romanzo Criminale

4) La morte del Terribile
Sulle note di "Tutto il resto è noia", il settimo episodio si conclude con la morte di uno degli acerrimi nemici della Banda e del Libanese in particolare: il Terribile viene ucciso da numerosi colpi di pistola e da una coltellata simbolica inflittagli dal Freddo che, nell’occasione, sfoggia uno dei suoi sguardi più spietati con il coltello con cui l’uomo aveva precedentemente sfregiato Libano. Il montaggio che affianca la festa per il matrimonio di Scrocchia, con la sua atmosfera gioiosa e i toni tenui, con l’agghiacciante e tetra violenza di questa morte annuniciata merita il titolo di “indimenticabile”.

Alessandro Roja in Romanzo Criminale

3) Disco-Dance; Disco-Dandi
Siamo al terzo episodio e i nostri attendono l’arrivo del primo carico di droga. Come avrà modo di notare Trentadenari i tre sono ancora dei ragazzini, o meglio, per dirla con esattezza: “Chi va con le creature si ritrova pisciato!”. Le creature in questione sembrano effettivamente in gita scolastica con Freddo e Libano che si prendono gioco della passione di Dandi per la musica Disco. In compenso Freddo ammette di sentirsi Baglioni dando l’occasione a Monatari di esibirsi in un “Passerotto non andare via” che spiazza, diverte e consegna la scena alla storia.

Francesco Montanari in Romanzo Criminale

2) La morte del Libanese
Se è pur vero che gli Imperatori non pagano i debiti, Libano è sceso dal suo trono da un pezzo quando, giunti all’ultimo episodio, trova una morte violenta ma quanto mai d’effetto, che è allo stesso momento l’apice del semiarco descritto dalla prima stagione e il motore principale della parabola discendente che sarà raccontata nella seconda. Pioggia scrosciante, facce basite, disperazione e rabbia. La musica colpisce nel segno e il sipario cala lasciando tutti in preda ad un folle desiderio di sapere, ancora una volta, come andrà a finire.

Romanzo Criminale

1) Stecca para pe’ tutti
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, l’alba di questa banda è epica come solo lo svolgimento della sua epopea è riuscito ad essere. Niente bottino esagerato, niente spese avventate, una lauta ricompensa e poi “Stecca para pe’ tutti”, perché il resto va reinvestito. Qualcosa che nei millle microcosmi delle batterie non si era mai verificato. C’è un sinistro bagliore negli occhi di un Libano quantomai ansioso di un riscatto sociale: “Pijamose Roma”. Detto, fatto. Ma non è ancora finita…