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The Sopranos

La seconda e terza stagione di "The Sopranos" ogni giovedì in seconda serata in compagnia della più stramba famiglia mafiosa italo-americana.

The Sopranos

14.03.2003 - Autore: Adele de Gennaro
Arriva finalmente su Canale 5 la seconda e terza stagione di \"The Sopranos\", la serie televisiva più famosa d\'America. Nulla a che vedere con altri prodotti di successo come \"E.R.\" o \"Sex and the City\": qui parliamo di qualcosa come 12 Emmy Awards e un totale di 34 nomination, un bel biglietto da visita per quello che è ormai indicato dal New York Times \"il miglior prodotto di fiction mai realizzato in America\".   Negli Stati Uniti le vicende del mafioso italoamericano Anthony Soprano, interpretato dal bravo James Gandolfini, e della sua \'famiglia\' tengono incollate al video oltre dieci milioni di telespettatori a puntata: niente male per la HBO, il canale via cavo a pagamento che trasmette gli episodi di \"The Sopranos\" già da quattro anni.   Ideata e scritta da David Chase (nome d\'arte di David De Cesare), la serie televisiva più osannata dal pubblico americano continua la sua marcia trionfale verso il successo per diversi motivi. La storia de \"I Soprano\" - in Italia sarà questo il titolo - non è incentrata sui rapporti tra la cosche, ma sulla vita di tutti i giorni di un capo mafia del 3000, Tony Soprano, diviso tra la lotta con le bande rivali e le discussioni con la moglie, i figli e l\'anziana madre. Bandita ogni tentazione di parodia, negli episodi non mancano scene realistiche di azione, sesso e violenza e anche il linguaggio, abbastanza crudo, è arricchito da tipiche espressioni di slang mafioso: gli omosessuali sono chiamati \'finnock\', i neri \'mulignan\' (melanzane) e gli amici \'goombah\', (\'cumpà\').   Ma quello che attrae di più nell\'universo dei Soprano, una famiglia alle prese con tutti i problemi dell\'americano medio, è l\'identicazione del pubblico che si riconosce nelle ansie e nelle paure dei protagonisti, evidenziate dai conflitti familiari fra generazioni diverse. Tony Soprano, infatti, nonostante sia un autentico boss, è schiavo del Prozac, soffre di crisi d\'ansia ed è in terapia psicanalitica. Altro che mafia e spaghetti, i Soprano hanno messo in naftalina i vecchi padrini. Naturalmente c\'è ben altro dietro il successo si questo serial, a partire dalla sceneggiatura attenta a dare la massima autenticità ai personaggi, tanto che l\'autorevole Wahington Post non esita a dire \"nei Sopranos c\'è più realismo che nella reality tv di \'Survivor\'\". A questo va aggiunto lo straordinario cast che, tra l\'altro, ha lanciato definitivamente James Gandolfini.   Oltre a Gandolfini il cast si avvale di Edie Falco, la moglie di Tony Soprano, Lorraine Bracco (già interprete di \"Quei bravi ragazzi\" di Martin Scorsese) nel ruolo della psichiatra Jennifer Melfi, Aida Turturro (Janice, la sorella svitata di Tony), Jamie-Lynn Singler e Robert Iler(i figli di Tony e Carmela), Dominic Chianese(lo zio Corrado Soprano), Michael Imperioli (Christopher Moltisanti) e Steve Van Zandt, il chitarrista della E street Band di Bruce Springsteen (Silvio Dante). In America la popolarità dei Soprano è in costante aumento, tanto da meritare seminari nelle Università, una retrospettiva al Museo d\'Arte Moderna di New York, siti Internet, vendita di gadget e persino un tour turistico. A fiutare per prima il business è stata una compagnia di Manhattan, organizzando una visita guidata nei luoghi dove è ambientata la serie: 30 dollari da New York al New Jersey, inclusa distribuzione finale di cannoli alla siciliana al Sorrento\'s pastry. I cannoli, comunque, non hanno addolcito le ire di milioni di italo-americani stufi di essere rappresentati come mafiosi e mangiaspaghetti e le conseguenze non si sono fatte attendere.   Se La NIAF, National Italian American Foundation, ha invitato la comunità italiana a boicottare la serie, una senatrice di origine italiana, Marge Roukema, ha persino chiesto al Congresso di approvare una risoluzione anti-Soprano, accusando la serie di diffondere \"stereotipi scorretti sui discendenti degli emigrati italiani\". L\'ultima grana è arrivata da un gruppo di avvocati italo-americani, tutti uniti nel citare per danni la Time Warner, produttrice del programma. Spine nel fianco che, in ogni caso, non intaccano l\'audience del serial: quando i Soprano arrivano sul piccolo schermo, i telespettatori della HBO dimenticano il telecomando.
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