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The Kingdom. Il Regno

Una favola nera, frutto della sapiente miscela di horror, dramma, giallo, satira e commedia. E' la serie tv firmata dal grande regista danese Lars von Trier

The Kingdom. Il Regno

19.05.2009 - Autore: Rossana Cacace
Nel centro di Copenaghen, Danimarca, sorge un enorme costruzione, un ospedale maledetto, teatro delle vicende narrate in The Kingdom-Il Regno, saga per la tv frutto della fantasia di uno dei registi più innovativi della moderna scena europea, il danese Lars von Trier. Definita la Twin-Peaks europea, la serie, frutto della sapiente miscela di elementi horror, scene drammatiche, punte di giallo, commedia e satira a volontà, viene presentata in anteprima assoluta per l’Italia a partire dal 19 aprile, ogni mercoledì alle 22:00, su Cult (SKY).

Tra le fonti di ispirazione è impossibile non citare E.R, la madre delle serie ospedaliere che continua a riscuotere un incredibile successo (tanto che i vertici della NBC hanno deciso di far proseguire il dramma per altre due stagioni, tredicesima e quattordicesima. In poche parole, nuove storie almeno fino al maggio del 2008), da cui però la storia di Von Trier non tarda a discostarsi. I medici che lavorano al Riget (Regno), infatti, non hanno nulla di eroico e soprattutto non dimostrano di preoccuparsi più di tanto della sorte dei propri pazienti.

In realtà essi hanno poco a che fare con i malati perché trascorrono gran parte del tempo in beghe private, intrallazzi amorosi, intrighi di potere, assurde riunioni e progetti folli. Tutti, in egual misura, vengono colpiti e messi a nudo dallo sguardo del regista, eppure alla fine tutti vengono ‘salvati’ dalle risate che riescono a strappare. L’ospedale, situato nel centro di Copenaghen, è il più grande e moderno nosocomio di Danimarca ma ha tutta l’anima di una costruzione sorta originariamente in un luogo di paludi malsane e cresciuta via via sulle macerie delle costruzioni precedenti, dalle quali ha ereditato storie, leggende e maledizioni.

L’operazione di Von Trier è stata – citando una sua stessa battuta – “mettere un fantasma demodè in un ospedale ultramoderno”, riuscendo a immergere lo spettatore in una favola nera che se da un lato ha il sapore di leggenda metropolitana dall’altro racconta storie assolutamente calate nella contemporaneità. Vicende come quella di uno specialista che cerca di coprire un errore per il quale ha ridotto una bambina allo stato di un vegetale. Oppure la storia della signora Drusse, alla ricerca delle tracce di Mary, una bambina gasata nel 1919 dal padre, medico del ‘Regno’. Da allora la piccola si aggira nel gigantesco ospedale come un fantasma, mentre, nello stesso momento galleggia, diafano reperto anatomico, nella formalina di un contenitore custodito nello studio di uno dei medici.

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