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The fountain

L'autore newyorkese di 'Pi-Il teorema del delirio' e 'Requiem for a Dream' è pronto ad uscire in autunno con un fantasy millenario di amore e morte

The Fountain

12.04.2007 - Autore: Valenntina Grassi
Autore di culto per un pubblico giovane  e indipendente Darren Aronofsky si prepara ad attirare i riflettori su di sé con un’opera che segna un passo importate nella sua carriera, si tratta di ‘The Fountain’. Per questo blockbuster di fantascienza, un fantasy di amore, morte e spiritualità, frutto di un lungo e duro periodo di studi, sono serviti molti anni di lavoro e preparazione.

L'autore newyorkese, impostosi all’attenzione del pubblico con film come ‘Pi-Il teorema del delirio’, allucinato thriller matematico, e Requiem for a Dream, un prorompente viaggio nelle oscurità della tossicodipendenza, ora, con la sua nuova opera, supera i confini del tempo e tenta il grande salto, dopo un intenso lavoro di documentazione e ricerca.

La storia si staglia, infatti, lungo tre spazi temporali diversi, distanti tra loro, dall’epoca dei conquistadores spagnoli del XVI secolo, ai nostri giorni di inizio millennio, fino ad arrivare alla futura esplorazione spaziale, intorno al 2500. Tre momenti storici, che l’autore però ha voluto riunire sotto un’unica visione unitaria, secondo elementi, ben riconoscibili, che si ripetono lungo il cammino del processo narrativo. Il risultato sono tre storie, che in realtà é una sola, come i personaggi, tutti interpretati dagli stessi attori. Nel ruolo dei protagonisti compaiono Rachel Weisz, campagna nella vita del regista e Hugh Jackman che, tra romance e fantascienza, vivono un’avvincente e profonda storia d’amore, al di là d’ogni barriera, spaziando nell’arco di mille anni. 

Jackman, entusiasta per il film, tanto da definire Aronofsky un nuovo ‘Kubrick’, è il personaggio che cerca disperatamente di salvare la donna che ama e, il suo tentativo romantico, s’ intreccia con la ricerca del mitico Albero della Vita e della favoleggiata Fonte dell'Eterna Giovinezza. L’albero della vita, è rappresentato da un’enorme struttura sospesa in una sfera cava che galleggia nel vuoto. Un apporto importante, per le riprese, è stato dato dal sostegno della tecnica della microfotografia, a cui il regista è ricorso, per rendere grandioso il look visivo d’impatto, che avrà il film.

Per la sceneggiatura di ‘The Fountain’, Aronofsky si è affidato alla collaborazione del suo collega e amico, lo scienziato Ari Handel, mantenendo anche gran parte dei collaboratori dei suoi film precedenti. Nelle intenzioni studiate, nulla è lasciato al caso, Darren risolve, in partenza, ogni possibile quesito dello spettatore, non tralasciando nessun particolare.

The Fountain punta davvero in alto, è un film che tenta di segnare con incisione, l’universo della fantascienza cinematografica, lasciando un marchio d’autore, impresso nella memoria del genere e nell’immaginario di tutto il pubblico.