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Stranger Things: omaggi e citazioni dalla serie Netflix del momento

Da Spielberg a Stephen King, da Nightmare a Poltergeist, ecco i principali riferimenti a cui si rifà la serie dei Duffer Brothers

Stranger Things

01.08.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il fenomeno Stranger Things ha travolto il mondo intero negli ultimi giorni, sin da quando, a metà luglio, Netflix ha diffuso l'intera prima stagione della serie creata dai Duffer Brothers. Una serie che omaggia più o meno direttamente tutti i film con cui è cresciuto chi era ragazzino negli anni '80 e '90, dalle avventure con protagonisti pre-adolescenti in cittadine rurali agli horror iconici che hanno tormentato i sogni dei più giovani.

Spesso, le citazioni di Stranger Things sono talmente intessute nella trama della serie da risultare quasi mimetizzate, ma basta dare un'occhiata più da vicino per rendersi conto che i Duffer hanno costellato gli episodi di riferimenti micro e macro. Andiamo a scoprire i più evidenti, e i più divertenti.

ATTENZIONE: SPOILER SU STRANGER THINGS. VEDETE LA SERIE PRIMA DI PROSEGUIRE!



Stephen King
La narrativa di Stephen King è il punto di riferimento principale di Stranger Things (notate per caso un'assonanza?). Il font della serie è lo stesso usato su alcune copertine vintage dei libri di King, mentre i poteri di Eleven (Millie Bobby Brown) sembrano un punto di incontro tra quelli di Drew Barrymore in Fenomeni paranormali incontrollabili (1984), dove c'erano per altro degli esperimenti sui ragazzini molto simili a quelli della serie, e Carrie – Lo sguardo di Satana. Fortissimi anche i riferimenti a Stand by Me, film di Rob Reiner tratto dal racconto di King “The Body”, titolo del quarto episodio di Stranger Things. I ragazzini protagonisti hanno fatto dei provini leggendo proprio estratti da Stand by Me e in una scena li vediamo addirittura camminare sulle rotaie in mezzo a un bosco come i quattro giovani protagonisti di Stand by Me. Infine, Charlie Heaton, interprete di Jonathan Byers, è praticamente un sosia di Stephen King da giovane.

E.T. e Steven Spielberg
L'altro grande punto di riferimento di Stranger Things è certamente il cinema di Steven Spielberg, e in particolare E.T. - L'extra-terrestre. La serie intera è intrisa dello spirito del classico di Spielberg, ma ci sono anche citazioni molto dirette: Eleven viene trovata nel bosco come E.T., viene nascosta in maniera molto simile da Mike (Finn Wolfhard) a casa sua e si aggira anche per la casa, guardando la TV mentre la famiglia di Mike è via, esattamente come faceva E.T. da ubriaco a casa di Elliot. A un certo punto, Eleven indossa una parrucca come E.T. e, infine, c'è persino un inseguimento tra bici e furgoni governativi che viene risolto grazie ai poteri di Eleven (nel film di Spielberg, E.T. faceva volare le bici, qui Elle fa volare un furgone dei “cattivi”). Da Incontri ravvicinati del terzo tipo sembra provenire invece l'ossessione di Joyce (Winona Ryder), che pur di comunicare con il figlio Will inizia a mostrare segni di follia, esattamente come faceva Richard Dreyfuss contattato dagli alieni in Incontri ravvicinati.



Alien e Aliens
L'iconografia del mostro che dà la caccia ai protagonisti di Stranger Things nasconde più di un rimando ad Alien e al suo sequel Aliens. Il modo in cui il mostro rapisce le sue vittime racchiudendole in bozzoli fatti di una sostanza appiccicosa, che esso stesso secerne, è già abbastanza evidente. Ma c'è una scena, in cui Joyce e lo sceriffo Hopper trovano Will imprigionato e gli estraggono dalla gola una sorta di viscido serpente “alieno”, che è ancora più esplicita nell'omaggio al classico di Ridley Scott (scritto da Dan O'Bannon, a cui i Duffer hanno “dedicato” il nome dell'agente che trova il finto cadavere di Will alla cava).

I Goonies
È ovvio che la gang di ragazzini protagonisti di Stranger Things, composta sia da pre-adolescenti che dai loro fratelli e sorelle maggiori, sia un rimando abbastanza esplicito a I Goonies. La migliore amica di Nancy, Barbara (Shannon Purser), ha gli stessi occhiali e look di Martha Plimpton nel film di Richard Donner (la cui storia fu ideata, indovinate un po', da Spielberg). Ma c'è un'altra citazione più sottile e per questo ancora più irresistibile: il bulletto che tormenta Mike e i suoi amici si chiama Troy, come il bulletto de I Goonies.

Stati di allucinazione
Stati di allucinazione, horror capolavoro di Ken Russell, ha ben poco in comune con Stranger Things e il suo target. Eppure la serie cita direttamente il film quando Elle si immerge nelle taniche di sospensione per meglio focalizzare i propri poteri ESP, in modo simile a William Hurt, che nel film di Russell si immerge per evocare la memoria genetica della razza umana.



Nightmare
C'è più di un punto di contatto anche con Nightmare di Wes Craven. La creatura non attacca le persone in sogno, è vero, ma emerge nel mondo reale con un effetto molto simile a quello usato da Craven – le pareti diventano elastiche e vengono piegate e lacerate dagli artigli del mostro. E poi il modo in cui viene stanato e bruciato dai ragazzi ricorda molto una scena analoga di Nightmare, in cui a finire abbrustolito era il buon vecchio Freddy Krueger.

Poltergeist
Altro film che porta la firma di Spielberg (qui in qualità di sceneggiatore), Poltergeist viene citato direttamente nel primo episodio, quando Winona Ryder ricorda di aver regalato al figlio un biglietto per vederlo al cinema. Ma ci sono altri riferimenti: le pareti di casa Freeling giocano un ruolo essenziale nella comunicazione tra questo mondo e quello degli spiriti, esattamente come in Stranger Things. In entrambi, poi, c'è una scena in cui degli esploratori entrano nel mondo parallelo attaccati a una corda di sicurezza – anche se gli esiti sono ben diversi.

Explorers
Un altro gioiellino del cinema per ragazzi anni '80, Explorers di Joe Dante racconta di tre ragazzini (tra cui Ethan Hawke e River Phoenix) che entrano in contatto con degli alieni. Per comunicare tra loro, in un'epoca in cui i cellulari erano ancora lontani, i protagonisti usavano dei walkie-talkie, come i protagonisti di Stranger Things.



I poster
Nella serie ci sono anche citazioni non narrative ma puramente scenografiche. Nello specifico, i poster appesi alle pareti delle camere dei vari personaggi. Nel seminterrato di Mike scorgiamo un poster de La cosa di John Carpenter (che più avanti fa anche capolino da un televisore), mentre in camera di Jonathan Byers vediamo un poster de La casa di Sam Raimi.

John Carpenter
Anche John Carpenter aleggia sulla serie, ma non solo in quanto nume tutelare del cinema fantastico e autore del già citato La cosa. Carpenter viene anche apertamente citato nelle musiche di Kyle Dixon e Michael Stein, eseguite al synth come le storiche colonne sonore scritte da Carpenter stesso per i suoi film.