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Stasera in TV: Il pasto nudo. Delirante e visionario, in tv il capolavoro di David Cronenberg

L'opera più celebre di Burroughs è adattata per il cinema dal regista canadese, che ne fa una tappa imperdibile della propria carriera.

04.02.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Alle 2:25 su Rai 2 va in onda Il pasto nudo, film di David Cronenberg del 1991 ispirato all'omonimo romanzo dello scrittore statunitense William S. Burroughs. Una Crime Story unica e allucinata messa in scena attraverso le visioni del regista di Videodrome, La mosca e Cosmopolis. Per stomaci forti e cinefili esigenti.

Il film. Per Bill Lee, scrittore e disinfestatore, la scoperta della dipendenza della moglie dalla polvere gialla utilizzata per sterminare gli insetti corrisponde all'inizio di una discesa agli inferi dalla quale non sembra esserci uscita. In pieno delirio, dopo esser stato istruito da un agente di polizia (in forma di scarafaggio gigante), spara alla moglie Judy uccidendola e trovandosi improvvisamente in fuga e costretto a vivere come agente segreto una vera e propria trama noir. La sua missione, assegnatagli da un alieno incontrato in un bar, prevede però che seduca l'alter ego della moglie morta per arrivare a scoprire il misterioso dottor Benway, capo dell'organizzazione che produce la droga 'carne nera' sintetizzata da millepiedi giganti… E l'indagine rischia di esser più incredibile del suo stesso esito.
 

Dietro le quinte. Molte situazioni del film - e del libro dal quale è tratto (in realtà composto di episodi "sconnessi") - sono ispirate a fatti reali della vita dell'autore. In primis l'omicidio della moglie, avvenuto nel tentativo di emulazione di Guglielmo Tell citato nello stesso film. Ma anche il fatto di esser stato ritrovato, dagli amici Allen Ginsberg e Jack Kerouac, nudo e coperto di fogli sul pavimento del suo appartamento di Tangeri, dove era fuggito dopo l'assassinio. Non potendo recarsi a Tangeri, a causa della guerra in Iraq, il film venne completamente girato nei set di Toronto. Compresa la ricostruzione del deserto, realizzato riempiendo una vecchia fabbrica di munizioni con 700 tonnellate di sabbia. Un'impresa titanica, che da sola avrebbe potuto motivare la scelta del protagonista, Peter Weller, di rinunciare al ruolo principale in RoboCop 3 (1993) per interpretare quello di Bill Lee (pseudonimo utilizzato dall'autore per firmare il suo primo romanzo, 'Junky').

Perché lo amiamo. Forse perché non avremmo mai nemmeno osato sognare un tale incubo, forse perché è una delle trasposizioni cinematografiche dell'opera di Burroughs più in grado di renderne l'essenza. Ma soprattutto per la capacità di Cronenberg (che lo inserisce - nella sua filmografia - tra Videodrome e eXistenZ, tra Inseparabili e Crash) di utilizzare simboli e metafore, morbosità e ambiguità, mutazioni e suggestioni per raccontare una parabola sulla libertà dell'uomo, le sue limitazioni e il sistema statunitense, violento e repressivo. Nei confronti di mostri e alieni, resi credibili come soggetti, di omosessuali, tossicodipendenti e alienati di vario tipo.
 

La scena da antologia. Più di una, tra le più disturbanti o violente. Ma tra tante rappresentazioni di delirio e fisicità 'diverse', su tutte si impone sicuramente quella della trasformazione della macchina da scrivere Clark Nova portatile in un enorme scarafaggio parlante che, dopo aver svegliato Lee, lo costringe ad aggiungere una frase al rapporto tra 'rassicurazioni' inquietanti ("non avrai pensato che ti abbandonassimo…?") e mugolii ("batti con forza, fammi male, mi piace").

I premi. In concorso al Festival di Berlino di quell'anno, venne premiato dalla National Society of Film Critics Awards e dal New York Film Critics Circle come miglior sceneggiatura (oltre alla miglior film di una e alla miglior attrice a Judy Davis degli altri).

Dove e quando. Alle 2:25 su Rai 2, canali 2 e 502 del digitale terrestre e canali 2 e 102 di TivùSat.