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Stasera in TV, 9 ottobre: Lo charme di Audrey nel Sabrina di Billy Wilder

Ma dietro le quinte fu Humphrey Bogart a fare faville, nonostante la love story della Hepburn con William Holden

09.10.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Avrebbe potuto chiamarsi 'Sabrina Fair' o 'The Chauffeur's Daughter', ma il Sabrina di Billy Wilder non sarebbe stato lo stesso. E forse non avrebbe significato lo stesso per la carriera della adorabile Audrey Hepburn. Qui in uno dei suoi ruoli più importanti, nonostante i difficili rapporti con i suoi due leggendari compagni di set: l'avverso Humphrey Bogart e l'innamorato William Holden (poi respinto per l'impossibilità di lui di avere figli).

Il film. Sabrina, e' l'ingenua e romantica figlia di Tom Fairchild, autista dei Larrabee di Long Island, miliardari e magnati delle telecomunicazioni. Cresciuta ai margini del lusso e dello sfarzo della facoltosa famiglia, fin dall'infanzia è segretamente innamorata di David, il più giovane e scapestrato tra i figli del padrone. Ma David non s'accorge neppure della sua esistenza e questo spinge Sabrina ad un tentativo di suicidio senza serie conseguenze. Dopodiché la ragazza parte per Parigi, dove il padre la manda per farle dimenticare le sue idee romantiche e dove inizia a lavorare per Vogue, trasformandosi. Quando torna negli States è una donna elegante e raffinata, capace di sedurre David e di costringere il fratello maggiore Linus/Larry a intervenire per scongiurare le conseguenze - anche per gli affari di famiglia - di una tale unione...



Dietro le quinte. Non uno dei set più sereni che Hollywood ricordi, visto il malumore di Humphrey Bogart per esser stato scelto dopo il rifiuto di Cary Grant (che non voleva portare l'ombrello sul set), per la mancanza di talento di Audrey Hepburn (alla quale avrebbe voluto sostituire la moglie Lauren Bacall) e per il poco feeling con William Holden ("Smiling Jim? È OK, se ti va bene ripetere la scena una dozzina di volte"). E in fondo anche per esser costretto a lavorare senza uno script definito, visto che Wilder dovette scrivere molte delle scene da girare direttamente sul set durante la lavorazione, addirittura arrivando a chiedere alla sua attrice di fingere una malattia per poter avere il tempo di cui aveva bisogno. Interessante notare che in almeno un paio di occasioni (per esempio, quando Linus e Sabrina vanno a teatro) viene citata la commedia 'The Seven Year Itch', successivo progetto di Billy Wilder che ne fece il celebre Quando la moglie è in vacanza.

Perché vederlo. Dal 1953, con l'Oscar per Vacanze romane, e poi con questo film, Audrey Hepburn iniziò a costruirsi una immagine diversa, più adulta, che le fece comodo nei successivi film (quattro di fila nei quali la vediamo romanticamente impegnata con uomini molto più grandi di lei). Ma per quanto la presenza dell'attrice sia fondamentale e il suo charm attragga ancora oggi gran parte del pubblico, probabilmente tra i migliori motivi per affezionarsi a Sabrina c'è sicuramente il suo regista, quel Billy Wilder che qui regala un perfetto esempio del suo stile, una commedia ricca di dramma e humor, di buoni sentimenti e tentazioni, nel quale lui stesso si divertì a coinvolgere una coppia di attori maschili che con il genere avevano poco a che fare creando una serie di tensioni che - a posteriori - fecero il bene del film.



La scena da antologia. La sequenza di cucina è sicuramente tra le più divertenti, ma in un film come questo non si può non valorizzare l'aspetto sentimentale, e una delle scene che meglio di altre raccontano la vis romantica di Sabrina. Quella della serata con Linus (Larry, nella versione italiana, interpretato da Bogart), per esempio. Nella quale la giovane cerca di rompere il ghiaccio e l'evidente tensione raccontando le "regole" di Parigi ("mai portare la valigetta, e mai l'ombrello"). Ma quello che emerge - soprattutto durante il ballo - è il corteggiamento discreto e apparentemente rassegnato di Bogart e l'imbarazzo commosso e perplesso di Audrey. Lui fa finta di chiederle lezioni di francese per dirle "vorrei essere mio fratello", David del quale Sabrina è innamorata sin da bambina. Lei è colpita, un po' triste e commossa. E tornando a casa continua a cantare La Vie en Rose perché è a disagio e in difficoltà, ma soprattutto colpita e sorpresa dalla galanteria e dolcezza del fratello maggiore di David, che aveva sempre considerato freddo e troppo duro e arido.

I Premi. Un solo Oscar (per i migliori costumi), ma altre cinque nomination (per la Miglior Attrice, la Miglior Regia, la Miglior Sceneggiatura, la Miglior Fotografia in Bianco e Nero, la Miglior Scenografia). Alle quali si aggiungono quelle dei BAFTA per Audrey Hepburn e della Directors Guild of America, oltre naturalmente al Golden Globe per la Sceneggiatura.

Dove e quando. Alle 21.15 su Nove (Deejay  TV), canale 9 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.