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Stasera in TV 7 maggio: Karate Kid, inarrivabile e inimitabile classico del 1984

'Per vincere domani', resta il primo - e migliore - capitolo di una saga arenatasi con il suo remake.

07.05.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
A oltre trent'anni dall'uscita del film di John G. Avildsen, i duetti di Karate Kid - Per Vincere domani tra Ralph Macchio e Noryuki 'Pat' Morita restano indimenticabili, e affascinanti. La crescita del giovane Daniel e il tutoraggio del valoroso 'signore della porta accanto' conquistano ancora, rivelando meriti insospettati.

Il film. L’adolescente Daniel LaRusso si trasferisce con la madre dal New Jersey alla California, dove fa amicizia con l’anziano giardiniere Miyagi, quando questi lo salva da un pestaggio. Gli assalitori facevano tutti parte della stessa scuola di Karate e così Daniel chiede a Miyagi di insegnargli l’arte marziale per vendicarsi dei suoi aguzzini. Ma Daniel imparerà molto di più e saprà mettere da parte la vendetta per far trionfare lo spirito sportivo in un emozionante torneo finale.



Dietro le quinte. Tanto il 'Noryuki' prima del nome, quanto l'accento esagerato, furono aggiunti per rendere Morita più 'folcloristico', come è evidente nelle interviste negli extra del dvd. Ma tutto il film ha molti punti di contatto con il mondo del karate, a partire dalla scelta della tecnica della gru - diversa nella realtà e caratteristica della scuola Shorei cui appartiene il G?j?-ry? - e per le connessioni di alcuni attori con quel mondo. Come per Pat E. Johnson (l'rbitro della gara), che recitò con Bruce Lee in I 3 dell'Operazione Drago (1973) e fu allievo di Chuck Norris. O per Martin Kove (John Kreese) che si dice aver rimpiazzato proprio lo stesso Norris (che rifiutò per non interpretare un allenatore di karate tanto negativo). Anche Sean Penn e Charlie Sheen rifiutarono il ruolo di Daniel LaRusso, ma ha del paradossale pensare che il leggendario Toshirô Mifune venne addirittura scartato - nonostante un grande provino - perché "troppo serio".

Perché vederlo. Nella memoria si tende a edulcorare i giudizi e le impressioni, ma nel caso di Karate Kid sono proprio le visioni successive a permetterci - non concentrandoci sui momenti 'clou' entrati nella nostra cultura popolare - di apprezzare meglio le interpretazioni e i personaggi. Sicuramente il migliore di una saga che ha saputo produrre ben quattro film (l'ultimo con Hilary Swank) e un remake, il film del 1984 resta un prodotto 'artigianale' nel miglior senso del termine, un campione del cinema anni '80 e una lezione che ancora oggi riesce a trascendere i combattimenti e a far sentire il proprio significato.



La scena da antologia. Prevedibilmente - o no? - è fuori dalle palestre e dal Tatami che si svolge la sequenza più indimenticabile e citata del film: quella dell'addestramento del giovane apprendista da parte del maestro Miyagi. Mentre per tecniche e atteggiamento l'influenza fu del Maestro Fumio Demura, il suo stesso nome rimanda al Maestro Ch?jun Miyagi, fondatore dello stile di karate G?j?-ry?, del quale sono tipiche proprio le tecniche di karate mostrate e ormai ricordate da tutti come "dai la cera, togli la cera", "raschia pavimento", "dipingi casa" o "dipingi steccato" (non a caso, Ralph Macchio ancora possiede la Ford Super De Luxe gialla del 1948 utilizzata e poi regalatagli dal produttore).

I Premi. Due vittorie agli Young Artist Awards (per Elisabeth Shue, miglior attrice non protagonista giovane, e per il film nella categoria 'Family') e - soprattutto - due nomination a Golden Globes e Oscar per il Miglior attore non protagonista, ovviamente a Noryuki 'Pat' Morita per il suo Miyagi.

Dove e quando. Alle 21.15 su Tv8, canale 8 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.