Il libro al quale si fa riferimento è Steve Jobs di Walter Isaacson. Dove il film del 2013 si concentrava più sul mito, il film di Boyle si focalizza maggiormente sui lati oscuri di Jobs aiutato dalla solida sceneggiatura di Aaron Sorkin.
Il film. Jobs e il difficile rapporto con i genitori naturali, con la figlia, con i soldi, con la paternità. È il 1984 e manca pochissimo al lancio del primo Macintosh. Poi sarà la volta del NeXT nel 1988 e del iMac nel '98. Prima di ogni presentazione Jobs deve affrontare un problema personale diverso, fronteggiando le figure più problematiche della sua vita mentre sullo schermo la sua figura viene truccata e modificata per incarnare il tempo che passa. Affiancato dall'assistente Joanna Hoffman, Jobs deve risolvere il rapporto con la figlia Lisa, con Chrisann Brennan, la madre di Lisa e con i vari imprenditori che lo hanno reso grande collaborando con lui a partire da Steve Wozniak.
Dietro le quinte. Aaron Sorkin, sceneggiatore del film non ha mai incontrato di persona Jobs, ma gli ha solo parlato al telefono per tre volte. Inoltre Kate Winslet ha dichiarato che il suo ruolo nel film è uno di quelli che ama di più.
Perché vederlo. Di impianto teatrale il film è un visionario quanto preciso ritratto di un uomo controverso.
La scena da antologia. Il dialogo rabbioso tra Joanna e Steve quando l'assistente gli intìma in un gesto di amore di risolvere assolutamente il rapporto con la figlia Lisa.
Dove e quando. Venerdì 7 luglio alle ore 21:10 su Canale 5.
