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Stasera in TV, 6 maggio: in Schegge di Paura l'eccezionale esordio di Edward Norton

Fu una sorpresa il legal thriller del 1996, con il giovane attore a rubare la scena a un grande Richard Gere

06.05.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Morboso, violento e dalle molte anime, Schegge di paura di Gregory Hoblit (Frequency, Il caso Thomas Crawford) racconta pulsioni animalesche e vergogne che le cronache hanno reso fin troppo usuali. Ma lo fa con lucidità e grande mestiere, e con un cast di primo livello, nel quale spiccano il solito Richard Gere e l'esordiente Edward Norton.

Il film. L'Arcivescovo Rushman (Stanley Anderson) viene ucciso nel suo alloggio. La polizia dà subito la caccia a Aaron Stampler (Edward Norton), giovanissirno parrocchiano, sprovveduto, timido e balbuziente. John Shaughnessy (John Mahoney), capo della Procura distrettuale, già partito con l'idea della pena di morte, affida il caso alla sua assistente Janet Venable (Laura Linney), ex amante dell'avvocato Martin Vail (Richard Gere), il quale ha ottenuto la difesa di Aaron. Tipo brillante e spregiudicato, Vail ama la pubblicità e punta solo e sempre sulla vittoria, indipendentemente dalla colpevolezza dei suoi clienti...



Dietro le quinte. Per assicurarsi la parte, Edward Norton dovette fronteggiare la concorrenza degli oltre duemila contententi che parteciparono alle audizioni per il ruolo di Aaron Stampler, tra i quali anche il ventiseienne Matt Damon e Danny Masterson. A parte gli ipotizzati James Van Der Beek, James Marsden ed Edward Furlong, fu anche grazie ai rifiuti di Wil Wheaton (intento a seguire i suoi corsi di recitazione, e capace di paragonarsi a Luke Skywalker nel restare a seguire l'addestramento di Yoda invece di andare ad aiutare i propri amici) e di Leonardo DiCaprio che la storia fu quella che conosciamo.

Perché vederlo. Perché sono pochi i thriller che uniscano adrenalina e tensione psicologica pur svolgendosi in ambito legale. Perché la storia del rapporto che si costruisce tra l'avvocato Vail di Richard Gere e il disperato e perseguitato parrocchiano Aaron di Edward Norton è di quelle che danno un senso al nostro amore per il cinema. Per le grandi interpretazioni attoriali, capaci di rendere credibile - e soprattutto possibili - ogni ipotesi o svolta narrativa. Una suspance che cresce fino all'ultimo momento, fatta di una scrittura solida e illuminata e forte della inattesa e incredibile vena di un esordiente di lusso (ma anche il regista era al primo lungometraggio, dopo varie esperienze televisive), nominato all'Oscar - oltre che per questo film - per American History X e Birdman.



La scena da antologia. Tra scavo, indagini, confessioni, rivelazioni, scene madri e tensione è quasi un peccato 'ridursi' alla scena finale nella quale Gere e Norton si fronteggiano nella cella di quest'ultimo. Ma l'abbraccio e la gioia sincera del ragazzo, restano negli occhi come il respiro si ferma in gola nel vedere i successivi - e conclusivi - tre minuti dei due attori. La loro capacità di cambiare con un solo sguardo o offrendo un diverso tono di voce lascia a bocca aperta, increduli e raggelati nell'ultimo e definitivo colpo di scena.

I premi. Un esordio esplosivo, come detto, quello di Edward Norton, che nel Palmares 'dedicato' ruba la scena a tutti anche a livello di riconoscimenti raccolti come Miglior Attore Non Protagonista, con il Golden Globe a guidare una lunga lista di premi delle associazioni dei critici di categoria di Chicago, Kansas City, Boston, Los Angeles, Florida e Texas. Oltre alle più che lusinghiere Nomination di BAFTA e Oscar, e al MTV Movie Award (come Miglior Cattivo).

Dove e quando. Alle 21:15 su Deejay TV - NOVE, canale 9 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.