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Stasera in TV, 5 febbraio: Un folle e commovente Gibson, depresso in Mr. Beaver

Il controverso interprete, oggi in sala come regista di La battaglia di Hacksaw Ridge, è la marcia in più del film di Jodie Foster con Jennifer Lawrence

05.02.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Fuori concorso a Cannes, il terzo film da regista di Jodie Foster rivela una forza che molti non gli avrebbero riconosciuto sulla carta - per il tema e forse per il suo interprete - e resta ancora oggi un film consigliabilissimo. Non foss'altro che per i 'duetti' tra il Mr. Beaver del titolo e un pregevole Mel Gibson, e la partecipazione della stessa Foster, dello scomparso Anton Yelchin e di una ventenne Jennifer Lawrence.

Il film. Walter Black, presidente di un'azienda di giocattoli sull'orlo dl fallimento, soffre di una grave forma di depressione. Quando la moglie lo caccia di casa, trova la marionetta di un castoro (beaver) e inizia ad animarla. Walter diventa così simpaticissimo, un vero vulcano di energia e di idee. Riesce a riconciliarsi con la moglie e il figlio piccolo e a riportare l'azienda al successo. Ma presto, The Beaver, diventa troppo ingombrante e anche pericoloso...



Dietro le quinte. Posticipato a causa dei problemi legati alle questioni legali e pubbliche del protagonista, il film uscì nella primavera del 2011 (e non per il Natale precedente), in tempo per poter essere presentato al Festival di Cannes, dove sorprese tutti. E dire che inizialmente avrebbero dovuto essere Jim Carrey o Steve Carell i possibili interpreti principali, come anche Kristen Stewart, inzialmente scelta per il ruolo di Norah (poi costretta ad abbandonare per gli impegni con il franchise di Twilight). Una piccola delusione - almeno prima di iniziare la lavorazione - per la regista, che per molto tempo rischiò di non realizzare il film perché molti Studios le rifiutarono i finanziamenti a meno che non acconsentisse a modificare il finale del film.

Perché vederlo. La depressione, il male terribile che sempre più spesso ha trovato spazio nella considerazione e nella rappresentazione generale, ha qui una ulteriore declinazione. E soluzione, per quel che sembra. Come visto - per analogie specifiche più che nella sostanza generale - nell'incredibile documentario candidato all'Oscar Life, Animated, è un pupazzo inanimato il canale attraverso il quale sembrano potersi superare problemi ben più grandi. Un doppio livello che non era facile rendere, e che in quale modo non è supportato da una pari intensità della cornice, sentimentale e affettiva, della storia. Ma che finisce con il divenire credibile - nei suoi alti e bassi, nei suoi scontri e inverosimiglianze - grazie alla grande interpretazione del sempre bistrattato Mel Gibson, artista che se non continuasse a offrirci il peggio di sé lontano dai set avrebbe probabilmente avuto ben altra carriera.



La scena da antologia. Quale più quale meno, tutti i primi scontri della realtà quotidiana del Walter di Mel Gibson con il suo 'alter-ego' castoro rivelano momenti pregevoli, soprattutto per le diverse reazioni dei soggetti interessati e della diversa accettazione a seconda del contesto sociale in cui avvengono, ma è sicuramente un altro lo scontro indimenticabile. Quello tra Mel e .se stesso, in versione Castoro: paradossale e senza esclusione di colpi!

I Premi. Più del poco ambito Yoga Award vinto da Jodie Foster, sicuramente i fan del film ricorderanno volentieri la vittoria dello Young Artist Awards 2012 per la Miglior Performance di un attore giovane, under 10, quella di Riley Thomas Stewart, il piccolo Henry dello schermo.

Dove e quando. Alle 21.00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.