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Stasera in TV, 4 settembre: Per festeggiare i 30 anni di Velluto Blu

Il cult di David Lynch torna in tv per festeggiare un importante e storico anniversario

04.09.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Un film imperdibile per i cinefii e gli amanti dei sapori forti, questa sera Velluto Blu ci solleverà dai nostri divani per trasportarci nella sua atmosfera surreale e disturbata. Un passaggio in tv dovuto per uno dei lavori più originali del regista David Lynch che torna a farci vivere le emozioni e le passioni messe in scena da Isabella Rossellini, Dennis Hopper, Kyle MacLachlan e Laura Dern a pochi giorni dal 30° anniversario.

Il film. Tornato a casa, nella quieta cittadina di Lumberton, per l'infarto sofferto dal padre, il giovane Jeffrey Beaumont scopre nei campi vicino casa un orecchio umano reciso, che porta immediatamente alla polizia. Il disinteresse di questi stimola la curiosità di Jeffrey che presto viene trascinato in una situazione drammatica e pericolosa, che vede la cantante Dorothy Singer (Isabella Rossellini) intrappolata nella condizione di schiava sessuale di Frank Booth (Dennis Hopper), un criminale drogato. Booth ha rapito il figlio di Dorothy, ricattata e costretta a essere picchiata, umiliata e violentata. Sebbene Jeffrey abbia una cotta per la candida Sandy Williams (Laura Dern), rimane affascinato da Dorothy e nel tentativo di aiutarla, scopre il suo lato oscuro.



Dietro le quinte. Alla sua uscita nelle sale, Blue Velvet venne accolto sia dalla critica sia dal pubblico con reazioni contrastanti. Si racconta che uno spettatore per l’emozione si sentì male durante la proiezione ma volle essere riportato indietro dall’ospedale per vederne il finale. L’orecchio finto che Jeffrey trova nel prato è rimasto di proprietà del suo creatore e make up supervisor Jeef Goodwin. L’orecchio era stato modellato proprio su quello di Goodwin ma poiché Lynch insisteva che così sembrava l’orecchio di un bambino fu poi rimodellato su quello di un produttore. Isabella Rossellini era effettivamente nuda sotto il suo vestito di velluto nella scena di violenza rituale, ma Dennis Hopper non lo sapeva, se ne accorse sono quando le aprì le gambe per inginocchiarvisi in mezzo. Era la prima volta che i due attori si incontravano sul set. Dennis Hopper chiamò Lynch al telefono dicendogli: "Fammi fare Frank, sono io", arrivando a inquietare lo stesso regista. E peccato che l'allora direttore della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia Gian Luigi Rondi non volle che il film partecipasse alla Kermesse, perché avremmo potuto vedere una versione più estesa di quella cinematografica e recuperare qualcuna delle scene tagliate per motivi di censura (come quella in cui Dorothy viene colpita da Frank dopo lo stupro, molto più violenta e inquietante di quel che conosciamo) o solo di montaggio, visto che delle 4 ore originarie della prima versione del film rimangono solo le scene 'ufficiali', mentre molto del cassato ancora resta misteriosamente scomparso (salvo pochi fotogrammi).

Perché vederlo: Velluto Blu è un film unico nel suo genere. David Lynch crea due universi paralleli, quello della tranquilla cittadina di provincia americana che fa il verso alla patinata atmosfera degli anni ’50, e quello della perversione sessuale, del sadismo e del masochismo, della droga e della violenza. E lo fa per strappare il velo del perbenismo, quasi a voler ricordare che il peccato e i lati oscuri sono sempre tra noi e dentro di noi. Un tema che pochi anni più tardi avrebbe sviluppato nella serie tv cult Twin Peaks, anadata in onda per la prima volta nel 1990. Ma Velluto Blu è anche un film d’amore; È un’ossessione perversa - ma che nasce da un sentimento - quella di Frank per Dorothy, che a sua volta scopre dentro di se un lato masochista e vive questo schiavismo sessuale con grande passione. Un film comunque dalle atmosfere conturbanti, grazie alla fotografia di Fred Elmes, che nel prologo rende magicamente irreali i colori della composizione per poi - con lo svolgersi della storia - individuare e far brillare nel buio insospettabili sfumature cromatiche, e il montaggio del futuro regista Dwayne Dunham, ma soprattutto due grandi interpretazioni. Quelle di Hopper e della Rossellini, coraggiosa e audace nelle scene di sesso, ammaliante incantatrice con la sua versione di Blue Velvet, la canzone di Bobby Vinton (tra i brani musicali preferiti in assoluto da Lynch) che emerge da una colonna sonora importante, prima collaborazione tra il filmmaker e il compositore italoamericano Angelo Badalamenti (ripetuta anche per Twin Peaks).



La scena da antologia. L’inquietante sequenza in cui Jeffrey, nascosto nell’aramadio di casa di Dorothy, assiste al rituale di violenza tra lei e Frank. La scena è ripresa dal punto di osservazione del ragazzo, con Dorothy di schiena. Con lui vediamo la rabbia di Frank e l'umiliazione di Dorothy che, accondiscendete e silenziosa, adempie un rituale di accoglienza. Siede sulla sedia che ha già preparato, mentre Frank comincia a impartirle gli ordini: aprire le gambe, chiuderle. Il ritmo della scena aumenta, la tensione e l’angoscia si fanno più forti. Frank si siede di fronte alla gambe aperte di lei e piange chiamandola mamma, dicendo che vuole fare sesso, e Dorothy risponde infilandogli in bocca un pezzo del velluto blu della sua vestaglia. Frank lascia esplodere la sua rabbia e la butta a terra, possedendola con disprezzo, rabbia e schiaffeggiandola. Dorothy accetta passivamente, ma nella sofferenza del suo volto si legge un perversa forma di piacere.

I Premi. Purtroppo per David Lynch, la sua nomination come Miglior Regista agli Oscar del 1987 venne vanificata dalla vittoria di Oliver Stone per Platoon. Ma quel (mancato) riconoscimento diede la misura dell'attenzione per il film e i suoi interpreti, che vennero insigniti dell'Indipendent Spirit Award per la miglior attrice (Isabella Rossellini, superando proprio la compagna di set Laura Dern) e un Los Angeles Film Critics Association Award per il Miglior Attore non Protagonista (Dennis Hopper, accompagnato da Lynch, eletto Miglior Regista). Fu però la National Society of Film Critics a dare le maggiori soddisfazioni a Velluto Blu, che vinse i premi come Miglior film, Miglior Regista (Lynch), Miglior Fotografia (Frederick Elmes) e Miglior Attore non protagonista (Hopper)

Dove e quando. Alle 23:23 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.