NOTIZIE

Stasera in TV, 31 dicembre: Capodanno in famiglia, con Gli Aristogatti

Dopo quasi mezzo secolo di vita, resta impossibile non innamorarsi della combriccola di felini del 'post Zio Walt', e anche dei loro nemici umani.

31.12.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
A lungo la sua visione venne impedita agli spettatori del piccolo schermo (gli italiani addirittura dovettero attendere il nuovo millennio), ma gli Aristogatti era già uno dei Classici Disney più amati dal grande pubblico. Grazie al naturale fascino dei piccoli Minou, Bizet e Matisse e delle incredibili figure di 'contorno' di quello che fu il primo film della Disney interamente prodotto dopo la morte del fondatore Walt, che paradossalmente aveva lavorato a lungo su Le avventure di Bianca e Bernie che sarebbe uscito solo nel 1977.

Il film. Madame Adelaide, una ricca attrice a riposo ormai sulla strada della vecchiaia, nomina eredi universali i suoi quattro gatti: Mamma Duchessa e i cuccioli Minou, Bizet e Matisse. Il maggiordomo Edgar, destinato a sua volta ad ereditare le intere sostanze alla morte dei gatti, e ansioso di mettere al più presto le mani sulle ricchezze della padrona, decide di sbarazzarsi degli incomodi concorrenti a quattro zampe...



Dietro le quinte. Ispirato dalla storia della famiglia di gatti persiani, che all'inizio del 1900 ereditarono una vera fortuna, il film avrebbe dovuto essere in origine una installazione 'live-action' in due parti della serie tv Disneyland (1954). Tra i tanti riferimenti a condottieri, generali e artisti vari (nei nomi dei personaggi), vale la pena ricordare che a dare la voce al gatto jazzista Scat Cat avrebbe dovuto essere Louis Armstrong, sull'aspetto del quale venne persino modellata la figura del gatto. Per questo, al Scatman Crothers che sostituì il popolare Satchmo - malato - venne detto di 'fingere di essere lui'.

Perché vederlo. Nel 2007 avremmo potuto avere un Aristogatti II, progettato per essere distribuito direttamente 'in Video', se non fosse stato cancellato (insieme ad altri analoghi, e spinoff vari) dopo l'arrivo di John Lasseter alla testa di Disney. Probabilmente un bene, visti gli esiti di certi sequel degli Studios e la possibilità di poter guardare al film del 1970 come a un unicum che la critica amò (anche se non unanimemente, soprattutto per il confronto con altre animazioni più riuscite) definendolo "un gran divertimento, per tutta la sua durata, gradevolmente arricchito dalle musiche e con una delle jam session più belle mai viste come ciliegina sulla torta", e senza trascurare "la forza delle caratterizzazioni, e le voci di Phil Harris (O'Malley) ed Eva Gabor (Duchessa)".



La scena da antologia. Il cast vocale, d'altronde, al pari delle musiche furono sicuramente il pilastro principale del film. Come esemplarmente mostrato nella sequenza della Jam Session di cui si parlava e che potete ammirare nel video della canzone 'Tutti voglion fare il jazz'.

I Premi. Il doppio Golden Screen (nel 1973 e nel 1981) fu una buona consolazione della nomination al Grammy Award per la Miglior registrazione per bambini poi sfumata. A parziale consolazione si segnala anche il Sant Jordi Award per il Miglior film per bambini andato a Wolfgang Reitherman.

Dove e quando. Alle 21.20 su Rai 2, canale 2 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.


 
FILM E PERSONE