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Stasera in TV, 30 settembre: Bisio 'Uomo Comune' al potere in Benvenuto Presidente!

Il comico piemontese vive una esperienza surreale (da molti invidiata o vagheggiata) da Presidente della Repubblica.

30.09.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Claudio Bisio è Giuseppe Garibaldi, figura chiave della Storia patria, soprattutto per la sua elezione a Presidente della Repubblica, come immaginato da Riccardo Milani nel suo Benvenuto Presidente! del 2013. Un film divertente e ben gestito dagli interpreti, credibili nella loro farsesca rappresentazione della nostra cronaca quotidiana.

Il film. In un piccolo paesino di montagna vive un uomo dal nome impegnativo: Giuseppe Garibaldi, per tutti Peppino. Ama la pesca, la compagnia degli amici, la biblioteca in cui lavora da precario. È un ottimista anche se il figlio che lo accusa d'essere un fallito. Un giorno, a causa di un pasticcio dei politici, accade una cosa incredibile: Peppino viene eletto per errore Presidente della Repubblica Italiana. Strappato alla sua vita tranquilla, si trova a ricoprire un ruolo per il quale sa di essere evidentemente inadeguato, ma il suo buonsenso e i suoi gesti istintivi risultano incredibilmente efficaci. Certo il protocollo non è il suo forte. Janis Clementi, inflessibile quanto affascinante vice segretario generale della Presidenza della Repubblica, si affanna inutilmente nel tentativo di disciplinare le imprevedibili iniziative del Presidente...




Dietro le quinte. Impossibile approfittare del Palazzo del Quirinale, residenza ufficiale del vero Presidente della Repubblica, molte delle scene del film vennero girate tra il Palazzo Carignano di Torino, il Palazzo Reale e l'Accademia delle Scienze locali, oltre alla Reggia di Venaria e la Chiesa della Madonna della Neve di Bousson di Cesana Torinese (per la scena del matrimonio). Maggior 'sincerità' per quanto riguarda le altre riprese - a partire da quelle di Montecitorio, effettuate nella Camera dei deputati durante la pausa festiva dei lavori - e alcune partecipazioni illustri, e camei. I tanto citati - in genere a sproposito - "poteri forti" su cui il film ironizza sono rappresentati dai veri Lina Wertmüller, Pupi Avati, Gianni Rondolino e Steve Della Casa, come sono altrettanto reali i giornalisti di Sky TG 24, Helga Cossu e Roberto Tallei, chiamati a interpretare loro stessi.

Perché vederlo. Malgiudicato e sottovalutato da molti, il film di Riccardo Milani recupera la nobilissima veste della farsa per raccontarci l'Italia che ci circonda. Almeno una parte. Per raccontarci la nostalgia di un patriottismo sano, e l'abitudine a scimmiottarlo, sui social o con simboli ormai senza senso o quasi. E per mettere in ridicolo le nostre istituzioni - in maniera forse didascalica, magari populistica, piuttosto che stereotipata - e noi attraverso di esse.



La scena da antologia. Per quanto il discorso di fine anno sia uno di quelli che molti italiani vorrebbero e avrebbero voluto sentire da anni (e chissà se saprebbero apprezzarlo e farne tesoro, accettarlo e trarne lezione), per onestà intellettuale restiamo nella commedia ed elenchiamo in ordine sparso l'incipit, con l'origine della scelta che dà luogo all'equivoco, la serata in pizzeria, lo stupefacente pranzo ufficiale con omaggio al Che, l'esplorazione e la presa di possesso delle stanze e i corridoi del Quirinale.

I Premi. La Nomination per la Migliore commedia a Riccardo Milani, quella per il Migliore soggetto a Fabio Bonifacci e la Nomination per la Migliore attrice protagonista a Kasia Smutniak ai Nastri d'argento del 2013 assegnati dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (che preferirono loro, nell'ordine, Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi, Gaudioso e Garrone per Reality e Jasmine Trinca per Miele e Un giorno devi andare) sono le uniche 'onoreficenze' raccolte dal sottostimato film di Milani purtroppo…

Dove e quando. Alle 21:15 su Rai 3, canale 3 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.