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Stasera in TV, 30 ottobre: Lo spirituale cammino per Santiago di Martin Sheen e figlio

Emilio Estevez dirige il celebre padre in un road movie molto particolare e ricco di suggestioni e momenti emozionanti

30.10.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Padre e figlio si riuniscono in un film dai molti significati. È Emilio Estevez, infatti, a dirigere il 'vecchio' Martin Sheen nel suo Il cammino per Santiago (The Way), film del 2010 divenuto un piccolo cult in una ristretta cerchia di 'eletti' proprio per la sua intenzione di omaggio e celebrazione del celebre Cammino spirituale che termina da tradizione nella citta della Galizia.

Il film. Tom Avery, oftalmologo californiano, si reca in Francia per recuperare il corpo del figlio, deceduto in una tempesta sui Pirenei, in una delle tappe del Cammino di Santiago. Avery farà cremare i resti del figlio, metterà l'urna in uno zaino e si incamminerà presso santuario di Santiago de Compostela portando a termine il viaggio intrapreso dal figlio.



Dietro le quinte. Ispirato a racconti tratti da Off the Road: a Modern-day Walk Down the Pilgrim's Route into Spain di Jack Hitt, il film registra la settima esperienza di Emilio Estevez e Martin Sheen insieme su un set (anche se solo la seconda in cui interpretano uno il figlio dell'altro). Quest'ultimo aveva in realtà suggerito al 'proprio sangue' di ingaggiare Michael Douglas o Mel Gibson per il ruolo del protagonista, che però era stato scritto appositamente per lui dal figlio. D'altronde, tanto per restare in famiglia, il film intero risulta dedicato al nonno del regista e sceneggiatore, Francisco Estevez. I 40 giorni di riprese si svolsero davvero lungo il cammino, senza poter assemblare un vero e proprio set o avere "una vera e propria sedia da regista", come notò giocosamente il diretto interessato, costretto a girare costantemente vestito da 'Daniel' per poter entrare in scena in ogni momento.

Perché vederlo. Più un percorso da condividere che una vera e propria narrazione cinematografica. Sembra esserci un intento quasi documentaristico o diaristico alla base del racconto di Estevez, particolarmente coinvolto - come il padre, Martin Sheen, che già aveva compiuto il fatidico 'Camino' in precedenza - dal percorso messo in scena. Ma un risultato, che più nel bene che nel male, trascende l'oggetto filmico e trasmette molta dell'emozione e della spiritualità (non necessariamente religiosa) che vivono e riportano i pellegrini. E un dettaglio non indifferente resta l'aver pensato al film - e averlo realizzato - a partire dal proprio nucleo familiare. Una ricerca di radici, di forza, di sicurezza e insieme la capacità di prescinderne per cercare altro, altrove, che viene resa in un road movie che sarebbe riduttivo definire come tale, per la forza visiva ed emotiva che lo permea.



La scena da antologia. Nel lungo viaggio di Joost, Sarah e Jack (avvicinati al Leone cordardo, l'Uomo di Latta e lo Spaventapasseri del Mago di Oz) attraversano rivelazioni e prove di ogni tipo, ma è sicuramente il definitivo arrivo alla Cattedrale di Santiago de Compostela il momento che tutti aspettano. Una scena che si è rischiato di non poter girare, almeno fino a 48 ore prima di arrivarci, quando finalmente venne concesso il permesso (visto che i soli a riceverlo, in genere, sono documentari o altro tipo di riprese, ma niente con una sceneggiatura).

I Premi. Alle nomination agli ALMA Awards, agli ispanici Cinema Writers Circle Awards, i MovieGuide Awards e quelli della Motion Picture Sound Editors fece purtroppo seguito la sola vittoria del film al Port Hueneme International Film Festival del 2011.

Dove e quando. Alle 21.10 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.