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Stasera in TV, 26 ottobre: The Iron Lady è una Meryl Streep da Oscar

L'attrice vinse la sua terza statuetta grazie al ruolo della temuta e odiata Margaret Thatcher

26.10.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
The Iron Lady: un biopic 'diverso' quello di Phyllida Lloyd (Mamma Mia!) sulla vita di Margaret Thatcher, con il quale portò alla Berlinale del 2012 la grande Meryl Streep (appena incontrata all Festa di Roma), che nell'occasione venne insignita di un graditissimo Orso d'Oro alla Carriera.

Il film. The Iron Lady, ovvero Margaret Thatcher, ex Primo Ministro britannico, ormai ottantenne, fa colazione nella sua casa in Chester Square, a Londra. Malgrado suo marito Denis sia morto da diversi anni, la decisione di sgombrare finalmente il suo guardaroba risveglia in lei un'enorme ondata di ricordi. Al punto che, proprio mentre si accinge a dare inizio alla sua giornata, Denis le appare, vero come quando era in vita: leale, amorevole e dispettoso. Lo staff di Margaret manifesta preoccupazione a sua figlia, Carol Thatcher, per l'apparente confusione tra passato e presente dell'anziana donna. Preoccupazione che non fa che aumentare quando, durante la cena che ha organizzato quella sera, Margaret intrattiene i suoi ospiti incantandoli come sempre, ma a un bel momento si distrae rievocando la cena durante la quale conobbe Denis 60 anni prima. Il giorno dopo, Carol convince sua madre a farsi vedere da un dottore. Margaret sostiene di stare benissimo e non rivela al medico che i vividi ricordi dei momenti salienti della sua vita stanno invadendo le sue giornate nelle ore di veglia.



Dietro le quinte. Per prepararsi al ruolo, la Streep passò mesi guardando filmati e interventi della Thatcher per imparare a muoversi e parlare come lei. E incontrò decine di persone che l'avevano conosciuta, compreso l'ex leader laburista Neil Kinnock, che le si era opposto per sette anni. Un lavoro incredibile che le portò il suo terzo Oscar e che non fece rimpiangere il milione pagato dalla produzione per ingaggiarla (e che l'attrice donò al Women's History Museum).

Perché vederlo. A meno che non siate Margaret Thatcher - che si rifiutò di guardarlo (o guardarsi) - vale la pena non perdersi l'unico altro film, a parte Ed Wood (1994) di Tim Burton, a vincere gli Oscar per interpretazione e Trucco capitalizzando le uniche due nomination ricevute. Per il resto, e al netto delle critiche a certe scelte di base sull'approccio alla storia della celebre politica (soprattutto estetico), il film riesce a rendere la complessità del personaggio e la sua ambiguità. Ovviamente grazie soprattutto alla grande interpretazione dell'attrice statunitense.



La scena da antologia. Al di là del biopic, più o meno classico, messo in scena dalla Lloyd sulla base della sceneggiatura di Abi Morgan (Shame), e delle scene che ricostruiscono le tappe più note o importanti della vita pubblica e politica della figura della protagonista, le parti più interessanti e originali sono sicuramente quelle del prologo e dell'epilogo, che ce la mostrano normale, isolata, donna anziana tormentata da un inevitabile declino e dai fantasmi di un passato che non ha più nulla di glorioso…

I Premi. Un'apoteosi quella della Meryl Streep in versione Lady di Ferro, capace di conquistare Golden Globe, BAFTA e Premio Oscar per la Miglior Attrice (questi ultimi due premiarono anche il Miglior trucco di Mark Coulier e J. Roy Helland).

Dove e quando. Alle 23.30 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.