Paramount Channel propone stasera, in seconda serata, la prima parte dell'ultimo lavoro di Lars von Trier, Nymphomaniac – Volume 1. Ecco perché vale la pena riscoprirlo.
Il film. Un uomo chiamato Seligman trova una donna ferita in un vicolo e la porta a casa per prendersene cura. La donna si presenta come Joe e gli confessa di essere una ninfomane: da lì parte un lungo racconto che percorre la vita di Joe e i suoi exploit sessuali con i numerosi uomini che ha incontrato sin da quando era una adolescente.
Dietro le quinte. Nymphomaniac è la terza parte della cosiddetta “Trilogia della depressione” di von Trier, che soffre realmente di depressione e ha scelto di esorcizzare così i suoi demoni. Il film è preceduto in questa serie tematica da Antichrist e Melancholia. Esistono due versioni di Nymphomaniac, una soft e una hard-core. Per girare le scene di sesso non simulate, von Trier ha usato la tecnologia, sovrapponendo le riprese delle star, in scene di sesso simulate, con gli organi genitali di “controfigure” che invece hanno fatto sesso per davvero. Bisogna notare anche che Zentropa, la compagnia fondata da von Trier, è stata la prima casa di produzione mainstream a produrre anche film porno, e il regista da tempo sognava di dirigere un film che unisse i due mondi.
Perché vederlo. Perché è la summa dei temi cari al suo autore, perché è un film scandalo e come tale va scoperto. Perché ha un cast eccellente, guidato dalla musa di von Trier, Charlotte Gainsbourg, e composto anche da Stellan Skarsgard, Shia LaBeouf, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe, Connie Nielsen e Jamie Bell.
La scena da antologia. La giovane Joe (Stacy Martin) e la sua amica B (Sophie Kennedy Clark) decidono di sfidarsi durante un viaggio in treno: chi riuscirà a fare sesso col maggior numero di uomini prima dell'arrivo in stazione, vincerà un sacchetto di cioccolatini.
Il film. Un uomo chiamato Seligman trova una donna ferita in un vicolo e la porta a casa per prendersene cura. La donna si presenta come Joe e gli confessa di essere una ninfomane: da lì parte un lungo racconto che percorre la vita di Joe e i suoi exploit sessuali con i numerosi uomini che ha incontrato sin da quando era una adolescente.
Dietro le quinte. Nymphomaniac è la terza parte della cosiddetta “Trilogia della depressione” di von Trier, che soffre realmente di depressione e ha scelto di esorcizzare così i suoi demoni. Il film è preceduto in questa serie tematica da Antichrist e Melancholia. Esistono due versioni di Nymphomaniac, una soft e una hard-core. Per girare le scene di sesso non simulate, von Trier ha usato la tecnologia, sovrapponendo le riprese delle star, in scene di sesso simulate, con gli organi genitali di “controfigure” che invece hanno fatto sesso per davvero. Bisogna notare anche che Zentropa, la compagnia fondata da von Trier, è stata la prima casa di produzione mainstream a produrre anche film porno, e il regista da tempo sognava di dirigere un film che unisse i due mondi.
Perché vederlo. Perché è la summa dei temi cari al suo autore, perché è un film scandalo e come tale va scoperto. Perché ha un cast eccellente, guidato dalla musa di von Trier, Charlotte Gainsbourg, e composto anche da Stellan Skarsgard, Shia LaBeouf, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe, Connie Nielsen e Jamie Bell.
La scena da antologia. La giovane Joe (Stacy Martin) e la sua amica B (Sophie Kennedy Clark) decidono di sfidarsi durante un viaggio in treno: chi riuscirà a fare sesso col maggior numero di uomini prima dell'arrivo in stazione, vincerà un sacchetto di cioccolatini.
Dove e quando. Alle 23:00 su Paramount Channel, canale 27.
