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Stasera in TV 25 dicembre: Una settimana da Dio, Natale con Jim Carrey

Un monito a fare attenzione a quello che si desidera e un invito a ridere delle impreviste conseguenze di affidarsi a dei principianti

Una settimana da Dio

Una settimana da Dio

25.12.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Per la terza collaborazione con Jim Carrey - dopo Ace Ventura, L'acchiappanimali e Bugiardo bugiardo - il regista Tom Shadyac lo fece diventare dio nel film tratto dal libro del 1991 di Robert Bausch, "Almighty Me" (non citato dei crediti perché i diritti di sfruttamento erano già stati ceduti alla Hollywood Films, una divisione dei Disney Studios). Diventato in italiano, e sullo schermo, Una settimana da dio, il film ebbe un sequel-spinoff: Un'impresa da Dio, del 2007, diretto dallo stesso Shadyac.

Il film. Bruce Nolan, famoso reporter televisivo di Buffalo è scontento di tutto nella vita nonostante la popolarità e l'amore della sua ragazza Grace. Alla fine della peggior giornata di tutta la sua vita Bruce si rivolge arrabbiato e con frasi di scherno contro Dio... e Dio risponde. Gli appare in forma umana e, donando a Bruce tutti i suoi poteri divini, lo sfida a compiere il suo lavoro.



Dietro le quinte. Bandito in Egitto per "contenuto sacrilego", il film poté contare sullo stesso mitico set della trilogia di Ritorno al futuro, come dimostra l'iconica torre dell'orologio, ben visivile nella scena degli scontri. Un altra connessione intressante è quella con la sitcom Friends, che Jennifer Aniston stava girando (oltre a ...E alla fine arriva Polly) insieme a questo film, e con la quale Una settimana da dio condivide anche la scimmia Marcel. Ma la reazione più imprevista al film fu sicuramente quella scatenata dalla visione del numero telefonico di dio: non preceduto dal solito 'fasullo' 555- il 776-2323 in questione venne chiamato da migliaia di persone, che si trovarono così a infastidire un altro Bruce (per combinazione), nella realtà il pastore di una chiesa a Sanford, California, una chiesa in Georgia, il cellulare di un pastore del Wisconsin e persino una persona in Inghilterra. Senza che, ovviamente, Morgan Freeman (scelto dopo la rinuncia di Jack Nicholson) ne sapesse niente.

Perché vederlo. Se siete tra i milioni di fedeli che ogni giorno affidano le proprie speranze, desideri e richieste alla preghiera, ma anche se non credete che questo comportamento possa portare a qualcosa, il film di Tom Shadyac resta un divertente 'What If'. Sicuramente impreziosito dalla presenza di un eccezionale Jim Carrey, interprete perfetto per una commedia che fonda sul fisico e sul sorprendente molta della propria forza. La dimostrazione di quanto un materiale molto semplice, gestito con capacità e fantasia, possa fruttare e dvientare una commedia di eccessi senza perdere di equilibrio o scadere nel demenziale puro.



La scena da antologia. Tutti vorrebbero godersi una passeggiata come quella che fa Jim Carrey mentre scopre i propri nuovi poteri, ma a parte 'l'apertura della zuppa' in stile Mar Rosso e la preparazione alla notte di sesso con la sua sexy fidanzata (Jennifer Aniston) il momento di rivincita più esilarante è sicuramente quello in cui il trasformista attore resta in disparte, lasciando la scena al grande Steve Carell, qui nei panni dell'anchorman avversario Evan Baxter, ridicolizzato in un crescendo folle e scorretto in diretta tv!

I Premi. Niente di importante e solo nomination gli MTV Movie Awards (anche se la loro versione messicana gli assegnò il riconoscimento per il Miracolo più divino in un film) per Una settimana da dio, che però grazie a Jim Carrey si aggiudicò i premi per il miglior attore dei Teen Choice Award e dei Nickelodeon Kids' Choice Awards, oltre all'ASCAP Award per la Miglior Canzone (I'm with You di Avril Lavigne), al People's Choice Award pre la Miglior film commedia e il NAACP Image Award per il Miglior attore non protagonista a Morgan Freeman.

Dove e quando. Alle 23.15 su Rai 2, canale 2 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.