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Stasera in TV, 24 settembre: Stallone e Banderas sono gli Assassins di Donner

Sceneggiato in origine dai fratelli Wachowski di Matrix, nonostante difficoltà e ripensamenti il film resta un piccolo cult per i fan dei due (e di Julianne Moore)

24.09.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Uno scontro epico tra Antonio Banderas e Sylvester Stallone, quello che Richard Donner regala nell'Assassins del 1995. Un film che deve la sua genesi ai fratelli Andy e Larry (oggi e Lana e Lilly) Wachowski e che può vantare la splendida apparizione di una Julianne Moore, allora magnetica trentacinquenne.

Il film. Rath (Sylvester Stallone), killer di professione negli anni della guerra fredda è prigioniero di un mondo scomparso, dal quale vuole fuggire. Bain (Antonio Banderas) vorrebbe prenderne il posto, dopo avergli sottratto l'ultimo 'contratto'. Una volta conosciutisi, Rath vede che Bain è proprio come era lui agli inizi, sfrontato e pronto a tutto per essere il migliore, anche a uccidere il proprio mentore. Ma le vite dei due uomini sono destinate ad intrecciarsi ulteriormente, soprattutto con l'apparizione di Electra (Julianne Moore). Una bella e intrigante pirata informatica che innescherà una catena di sorprese e colpi di scena fino alla rivelazione finale.



Dietro le quinte. È rimasto storico il disappunto dei fratelli Wachowski per la riscrittura della loro sceneggiatura del film, affidata dal produttore Joel Silver a Brian Helgeland (Il destino di un cavaliere). Insoddisfatti dei tagli (soprattutto relativi al tasso di violenza) e alle aggiunte (nella storia d'amore e nel finale) i due cercarono di togliere il proprio nome dai credits, invano vista l'opposizione della stessa Gilda degli Sceneggiatori statunitensi. E dire che l'intero film avrebbe dovuto essere diverso, in primis per la mancata partecipazione di Sean Connery al progetto (come protagonista) e poi per la confessione fatta dallo stesso Richard Donner anni dopo, convinto che il film avrebbe potuto funzionare meglio invertendo i ruoli di Stallone e Banderas.

Perché vederlo. Assurdo e intricato, il film di Donner vive tutto del prolungato scontro tra i due killer protagonisti. E ovviamente poter ammirare i Sylvester Stallone e Antonio Banderas di venti anni fa già da solo non è da disprezzare. La presenza di Julianne Moore, poi, lascia in secondo piano certe difficoltà dovute alla genesi stessa del film. Che rimane forse troppo lungo, ma che resta capace di sprigionare un certo fascino da 'Low Budget' (pur non essendolo, visto che solo l'ingaggio di Sly fu di 15 milioni di dollari), inframezzato dai messaggi subliminal-politici del regista).



La scena da antologia. I lunghi e ripetuti inseguimenti, ma soprattutto il finale a sorpresa con rivelazioni risalenti alla fine della Guerra Fredda o i duetti tra Sly e la splendida Julianne restano marchiati da un senso di totale ineluttabilità e insieme di assoluta possibilità. Ma tra apparenti incongruenze e scelte non condivisibili, la sequenza della quale non si potrebbe fare a meno è sicuramente quella chiave della 'caccia all'uomo' di Banderas ai due fuggiaschi - intervallata dalla storiella con morale di Electra su gatti e uccellini - un lungo inseguimento, con accelerazioni e pause (e un pizzico di humor), che introduce la sintesi conclusiva.

Dove e quando. Alle 21:15 su Rete 4, canale 4 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.