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Stasera in TV 24 maggio: Frantic, set galeotto per Roman Polanski ed Emmanuelle Seigner

Ma c'è Harrison Ford al centro del mystery thriller kafkiano che rinnova la tradizione del Macguffin.

Frantic

Frantic

24.05.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il film che fece innamorare Roman Polanski (e non solo lui) di Emmanuelle Seigner e che ci regalò un Harrison Ford alla Cary Grant, il Frantic del 1988 resta una delle prove più convincenti, intriganti e complesse del regista parigino di origine polacca. Soprattutto nella sua controversa produzione di fine millennio…

Il film. La moglie di Richard Walker, un medico americano, scompare improvvisamente durante un soggiorno a Parigi. Per ritrovarla, Walker si muove in una misterisoa ragnatela di lingue, luoghi, poliziotti menefreghisti, burocrati e una disarmante e misteriosa vagabonda che sa di più di quanto vuol far credere.



Dietro le quinte. Non è dato sapere quale fosse il finale originale del film, dal quale vennero eliminati anche circa quindici minuti di scene a causa di pressioni della produzione. Quello che non cambiò fu certo il titolo, nonostante la proposta dello stesso Harrison Ford - "Moderately Disturbed" - che riteneva che il film non avesse un ritmo "frenetico" (Frantic, appunto). Polanski - che le cronache ricordano per nulla divertito dalla proposta suddetta - si tolse in compenso la soddisfazione di un doppio cameo: nel ruolo del tassista che passa i fiammiferi a Ford e doppiando l'uomo in giacca di tweed che interroga Michelle nel suo appartamento. Interessante la confidenza della stessa Seigner, che rivelò come nell'auto che guidava fosse stato installato un secondo set di pedali, per la poca fiducia di Harrison Ford nelle sue capacità come autista.

Perché vederlo. Una trama intrigante, una regia magistrale e le conseguenti buone interpretazioni degli attori - per non parlare della carica erotica della giovanissima Emmanuelle Seigner - fanno di questo film di Polanski un valido esempio di cinema di genere. Uno al quale non siamo forse troppo abituati, o che non ci saremmo aspettati dal regista. Anche se le evidenti le suggestioni hitchcockiane e le situazioni kafkiane che si sviluppano aggiungono carisma a un intreccio forse non perfetto, ma godibilissimo, e creano una atmosfera unica. Ovviamente insieme - e grazie - alla chimica sviluppata tra i due interpreti, costantemente in equlibrio tra picchi e alleggerimenti di tensione, e a una colonna sonora - affidata al Maestro Ennio Morricone - nella quale continua a tornare l'emblematica 'I´ve seen that face before' di Grace Jones.



La scena da antologia. Un susseguirsi di tasselli fino al crescendo finale, ma per quanto la telefonata del disperato Dr. Richard Walker sia perfetta per rendere l'intreccio kafkiano che fa di questo personaggio uno dei migliori di Ford, è sicuramente il momento del Night Club (forse con la fuga sui tetti, immortalata dalle immagini promozionali) quello con cui meglio e più si identifica il film. A quei tempi Emmanuelle Seigner era una quasi sconosciuta, ma dopo quel ballo conquistò tutti, compreso il regista Roman Polanski, che il 30 agosto del 1989 la sposò e che nel 1992 la riportò davanti alla macchina da presa per il suo Luna di fiele. Forse non lo stesso Harrison, che l'allora ventiduenne 'Michelle' ammetteva di non sapere chi fosse, proveniendo da una famiglia di appassionati di teatro.

Dove e quando. Alle 21.00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.