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Stasera in TV, 23 giugno: La mafia uccide solo d’estate, la criminalità organizzata secondo Pif

L’ombra di Cosa Nostra e gli eroi che la combatterono in una prospettiva seria ma non seriosa

La mafia uccide solo d'estate

La mafia uccide solo d'estate

23.06.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Il primo film di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, conosciuto anche come il Candido della televisione italiana. Infatti, in comune con il personaggio creato da Voltaire, il regista e presentatore italiano ha uno sguardo sul mondo sempre innocente. Un modo di raccontare che segna il suo stile dai tempi del programma televisivo Il testimone.

Ed è proprio con questo candore ottimistico che spesso è riuscito a far emergere gli aspetti più contraddittori del nostro tempo senza forzature ideologiche. Succede così anche nel suo film d’esordio La mafia uccide solo d’estate che nel 2013 raccontava lo sviluppo del fenomeno mafioso a Palermo e non solo. Nel cast anche l’attrice Cristiana Capotondi nel ruolo di una ragazza corteggiata da Pif
 
Il film. Il terrore seminato da Cosa nostra dagli anni dagli anni Settanta fino agli anni Novanta. Visto negli occhi di un bambino poi diventato adulto. Lo stesso Pif recita (Arturo) e dirige la pellicola, riversandoci dentro quell’ironia glaciale e allo stesso tempo malinconica che caratterizzava già i suoi lavori televisivi. Gli eroi di quella stagione, il magistrato Rocco Chinnici, il poliziotto Boris Giuliano, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e i cattivi, i mafiosi, sono raccontati attraverso la prospettiva delle persone e dei cittadini di Palermo. 

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Dietro le quinte. L’apprezzamento del film è stato alto sia da parte del pubblico sia da parte delle Istituzioni. Il presidente del Senato ed ex Procuratore Nazionale antimafia Pietro Grasso ha definito La mafia uccide solo d'estate come la miglior opera cinematografica sul tema mafia che abbia mai visto. 
 
Perché vederlo. I fatti di La mafia uccide solo d’estate sono noti a tutti. Anche se talmente importanti da non essere per questo meno degni di essere raccontati. A essere originale è invece la prospettiva ironica e malinconica del registro narrativo. 
 
La scena da antologia. Quando il protagonista, bambino, si traveste dal suo idolo del tempo Giulio Andreotti a una festa di classe. 
 
Premi. David di Donatello Miglior regista esordiente a Pierfrancesco Diliberto e David Giovani a Pierfrancesco Diliberto. 
 
Dove e quando. Giovedì 23 giugno su Rai 1 alle ore 21:25.