NOTIZIE

Stasera in TV, 21 agosto: La battaglia dei sessi di Venere in pelliccia

Roman Polanski dirige la moglie Emmanuelle e Mathieu Amalric, protagonisti di un teatrale e ossessivo gioco di ruoli

21.08.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
In concorso al Festival di Cannes, Venere in pelliccia di Roman Polanski è l'adattamento della pièce teatrale di David Ives (grande successo Off-Broadway del 2010) e prima del romanzo erotico del 1870 di Leopold von Sacher-Masoch. Una vera e propria bibbia sadomasochista alla quale sullo schermo - e in questa versione - danno corpo Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric, vittime e carnefici insieme dello scontro ambientato in un impianto teatrale e claustrofobico.

Il film. In un teatro parigino, dopo una giornata passata a fare audizioni per trovare l'attrice che possa interpretare il lavoro che si prepara a mettere in scena, Thomas si lamenta al telefono del basso livello delle candidate. Nessuna di loro possiede lo stile necessario per il ruolo da protagonista. Mentre sta per uscire appare Vanda, un vero e proprio vortice di energia, sfrenata e sfrontata. Vanda incarna tutto quello che Thomas detesta. È volgare e stupida e non si fermerà davanti a niente pur di ottenere la parte. Praticamente costretto, Thomas decide di lasciarla provare e con stupore vede Vanda trasformarsi. Non solo la donna si procura oggetti di scena e costumi, ma capisce perfettamente il personaggio (che d’altronde ha il suo stesso nome), di cui conosce tutte le battute a memoria. L'audizione si prolunga e diventa più intensa e l'attrazione di Thomas si trasforma in ossessione.



Dietro le quinte. Il primo film 'non inglese' di Roman Polanski in 51 anni di carriera avrebbe dovuto essere interpretato da Louis Garrel, poi sostituito da Mathieu Amalric, più corrispondente all'età del protagonista della pièce originale. In realtà entrambi gli interpreti avrebbero dovuto essere ventiquattrenni, ma - essendo anche la Seigner quarantasettenne - venne eliminato dalla sceneggiatura ogni riferimento in questo senso. La stessa attrice, e moglie del regista, costrinse il marito e tutti a girare le sue scene solo di giorno, a causa dell'impegno serale che la portava in scena per le repliche di Il ritorno a casa (The Homecoming) di Harold Pinter.

Perché vederlo. Una sfida vinta con coraggio e passione quella di Roman Polanski, da sempre desideroso di dirigere un film con soli due personaggi (e "senza annoiare gli spettatori"). Ma anche un dramma sul controllo e i rapporti di forza malati tra uomini e donne. Una battaglia eterna, che stavolta vediamo svilupparsi sul palcoscenico di un teatro. E non solo. Nella finzione e nella straordinaria abilità dei tre attori (considerando tale, letteralmente, anche il regista) vediamo cambiare continuamente, sotto i nostri occhi, tanto la cornice quanto i ruoli rappresentati in un continuo alternarsi di finzione e di metateatro. Una apparente confusione che sembra sposarsi perfettamente con debolezze e pregiudizi contemporanei, ma che in fondo si mostra come sovrastruttura, riportandoci alla rassegnata accettazione della componente masochistica di certe relazioni, potere e sottomissione inclusi. O regalandoci una speranza, di poter emendare fraintendimenti e stereotipi, liberandoci…



La scena da antologia. A domanda specifica, su quale fosse l'immagine più rappresentativa del suo film, Polanski rispose: "La scena dell'audizione, ovviamente!". Ma è l'intero film a raccontare del continuo provare e provinarsi dei due interpreti, e mettersi alla prova, in situazioni e con dichiarazioni vere o fittizie. Nel mettere in scena un duello, ripreso con una sola macchina da presa e una grande perizia tecnica, carico di grande ironia nei confronti dei suoi stessi mestiere e colleghi.

I Premi. Le attenzioni di Cannes, quell'anno, furono tutte per Abdellatif Kechiche e il sua La vita di Adele, ma a parte tante nomination e citazioni a livello internazionale, il film raccolse quasi tutti i suoi riconoscimenti in Patria. Con il Prix Saint-Germain per il Miglior Film Francese del 2013, il Lumiere Award per la Miglior Sceneggiatura, l'International Cinephile Society Award per la Miglior Attrice e il César (l'unico su sette candidature) per la Miglior Regia.

Dove e quando. Alle 23:30 su Rai 3, canale 3 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.