Matteo Garrone si prende il compito di dare voce, corpo e luce, al best seller scandalo scritto nel 2006 da Roberto Saviano in Gomorra. Come il libro anche il film racconta la vita, il codice e il modus operandi della camorra napoletana riprendendo la narrazione a più storie e a più protagonisti con uno stile asciutto, crudo, e volutamente grottesco.
Quando Matteo Garrone, romano, dirige Gomorra, è la svolta. Il film vince il Grand Prix a Cannes e rappresenta per il regista la prova riuscita della sua capacità di cimentarsi anche con il racconto del sociale, mai trattato prima di quell’anno con i suoi lavori precedenti. Il film fu molto amato soprattutto perché Garrone porta qui il suo gusto per il grottesco e per le atmosfere ricche di iperboli nel racconto del microcosmo criminale di Gomorra dove tutto è talmente assurdo da essere quasi avvolto in un’atmosfera rarefatta e sospesa.
Quando Matteo Garrone, romano, dirige Gomorra, è la svolta. Il film vince il Grand Prix a Cannes e rappresenta per il regista la prova riuscita della sua capacità di cimentarsi anche con il racconto del sociale, mai trattato prima di quell’anno con i suoi lavori precedenti. Il film fu molto amato soprattutto perché Garrone porta qui il suo gusto per il grottesco e per le atmosfere ricche di iperboli nel racconto del microcosmo criminale di Gomorra dove tutto è talmente assurdo da essere quasi avvolto in un’atmosfera rarefatta e sospesa.
Il film. Quattro storie che raccontano Scampìa, lo strozzinaggio, l’ascesa criminale dei baby camorristi, la fascinazione per la violenza che i cittadini di quelle terre subiscono fin da giovanissimi e la corruzione dietro lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici. In Gomorra c’è tutta la disperazione di un territorio violato, di una giustizia privata e cieca e la volontà di trattare alcuni temi, come i rifiuti, che anche nel 2018 sono ancora al centro del dibattito pubblico. Nel cast alcune icone del cinema campano più impegnato come Toni Servillo e Gianfelice Imparato affiancati dal semi-esordiente Ciro Petrone.
Dietro le quinte. Il film è uscito sottotitolato nelle sale anche in italiano per via dello stretto dialetto napoletano parlato dai personaggi.
La scena da antologia. La scena iniziale del film quando un omicidio nel solarium con il sottofondo di una canzone neomelodica napoletana stabiliscono fin da subito il tono iperbolico del film.
Perché vederlo. Racconto sociale crudo e grande prova d’autore allo stesso tempo.
I premi. Gran Premio della giuria a Cannes per Matteo Garrone.
Dove e quando. Martedì 20 febbraio alle ore 21:10 su Rai Movie.
