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Stasera in TV 2 aprile: The Departed - Il bene e il male

Un cast incredibile venne magnificato da una prova maiuscola di Martin Scorsese, copia carbone di un cult orientale.

02.04.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il riuscito remake dell'action thriller Infernal Affairs del 2002 permise a Martin Scorsese di rilanciare la propria carriera più recente grazie alla storia cupa e tesa di The Departed - Il bene e il male interpretata da un cast imponente composto da Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen, Ray Winstone, Vera Farmiga e Alec Baldwin, ma soprattutto benedetto dalla contrapposizione tra Leonardo DiCaprio e Matt Damon.

Il film. Un membro di una banda malavitosa viene scelto per infiltrarsi nella polizia di Boston, mentre un giovane poliziotto viene mandato in incognito tra le fila della gang. Tutti e due hanno il compito di scoprire i piani e i segreti delle due organizzazioni. Quando entrambi scoprono la vera identità l'uno dell'altro inizia la battaglia per riuscire a mantenere ben nascosta ognuno la propria e nel frattempo smascherare l'altro...



Dietro le quinte. Un "Moral Ground Zero" definì l'esperienza lo stesso Martin Scorsese, particolarmente provato dalla lavorazione del film, soprattutto dalla post-produzione, "decisamente spiacevole" per la nulla speranza lasciata dalla storia e per il destino dei suoi diversi protagonisti. Eppure fu la prima volta che il regista riuscì a lavorare con Jack Nicholson (il cui personaggio venne riscritto per dargli più spazio), conosciuto almeno trent'anni prima per il documentario L'ultimo valzer (1978). Chi davvero faticò furono sicuramente Martin Sheen e Leonardo DiCaprio, costretti a fare almeno 100 viaggi sulla Red Line metropolitana per avere abbastanza materiale girato da montare. Per non parlare dell'organizzazione delle scene, che per motivi di disponibilità furono piuttosto stravolte: come nel caso di Mark Wahlberg, che dovette filmare tutte le sue parti all'inizio della produzione, o di Vera Farmiga - l'unica, per altro, a non aver visto l'Infernal Affairs originale, per non confondersi visto che la sua Madolyn era un mix tra diversi personaggi - alla fine.

Perché vederlo. Come detto, una conferma della grazia del grande Martin Scorsese. Criticato da molti dopo i precedenti Kundun (1997), Al di là della vita (1999), Gangs of New York (2002) e The Aviator (2004), il regista italoamericano realizza con questo remake dell'Infernal Affairs di Andrew Lau e Alan Mak un'opera sobria e intensa, cupa ed elegante insieme. Quasi perfetta. Riprese affascinanti, un ritmo capace di alternarle e intervallare con mestiere i momenti più duri o leggeri delle tante stelle coinvolte ne fanno un film di enorme potenza drammatica, che ha il grande pregio di non essere soltanto visivamente prezioso ma soprattutto solidissimo nella costruzione narrativa e molto efficace nella confezione tecnica  (grazie anche a direzione della fotografia, montaggio e scenografie).



La scena da antologia. Al di là dei confronti tra i due principali protagonisti in campo, il film è un vero e proprio susseguirsi di battute fulminanti e di scene emozionati, a vario titolo. In ordine sparso citeremmo la 'sboccatissima' riunione di Wahlberg, il DiCaprio violento del 'Cranberry Juice' o il raggelante Nicholson di "I Smell a Rat" ("C'è una talpa")… ma su tutte metteremmo i due differenti e opposti momenti degli 'ascensori', quello della sparatoria con DiCaprio e Damon dopo la scena sul tetto e quello in cui Damon 'inchioda' in maniera originale la splendida Vera Farmiga per la cena…

I Premi. Quattro Oscar (Miglior film, regia, sceneggiatura e montaggio) su cinque nomination (niente all'attore non protagonista Mark Wahlberg) e il Golden Globe per Martin Scorsese furono i migliori risultati del film, ampiamente celebrato e gratificato in tutto il mondo. Ma al quale venne preferito Babel di Alejandro González Iñárritu per il David di Donatello per il Film Straniero.

Dove e quando. Alle 21.00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.