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Stasera in TV, 18 gennaio: Gli Abbracci Spezzati, l'Amour Fou e ossessivo di Pedro Almodóvar

Penélope Cruz e Lluís Homar accompagnano il regista manchego nel suo mondo cinematografico, tra melodramma e noir.

18.01.2018 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Gelosia, tradimento e fatalità: elementi ricorrenti nel cinema di Pedro Almodóvar, che in Gli Abbracci Spezzati emergono con forza proprio per la minor presenza di personaggi forti e dominanti (senza nulla togliere alla bella Penelope Cruz, allora per la quarta volta sul set con il suo amico). Il risultato è una storia emozionante e terribile, ricca di suggestioni e riferimenti con cui il regista spagnolo chiude idealmente un periodo di grandissime prove e si prepara ad affrontare la successiva - cosiddetta - 'svolta thriller'.

Il film. Quattordici anni prima un uomo ha subito un terribile incidente di macchina perdendo non solo la vista, ma anche Lena, la donna della sua vita. Dopo l’incidente Mateo Blanco si riduce al suo pseudonimo Harry Caine, illudendosi di esser morto accanto alla sua amata Lena. Harry Caine vive grazie alle sceneggiature che scrive aiutato da Judith e Diego, il figlio di lei, e cancellando ogni ombra della sua prima identità.



Dietro le quinte. Un film sul cinema e sulle dinamiche che sottende non poteva non esserne pervaso. A partire dal titolo, ispirato dal Viaggio in Italia di Roberto Rossellini (per i dei due amanti di Pompei, che Penélope Cruz e Lluís Homar ammirano insieme), fino al film stesso che i protagonisti stanno girando - Chicas y maletas (Ragazze e valigie) - praticamente una versione del Donne sull'orlo di una crisi di nervi del 1988 (dello stesso Almodóvar e ugualmente con 'Rossy De Palma'). Ma Gli abbracci spezzati furono capaci anche di 'produrre' cinema, nuovo: quello del cortometraggio La concejala antropófaga con cui il regista volle ringraziare l'attrice Carmen Machi della sua performance,  presentandosi a lei con lo script del corto la mattina dopo averle fatto girare la scena ispiratagli dal racconto dell'amica Blanca Sánchez, che negli anni '80 aveva avuto una relazione con un separatista basco dell'E.T.A..

Perché vederlo. Un film fortemente personale per il regista manchego, che decide di chiudere un decennio di capolavori (Tutto su mia madre, Parla con lei, La mala educación, Volver) con una storia nella quale il cinema e i suoi attori sono elementi fondanti. Un doppio piano temporale e una ricchezza di percorsi più che confondere danno, come spesso accade nella sua opera, la misura della complessità del suo sguardo e della sua capacità di trasmettere emozioni. Più attraverso l'interezza dell'affresco, stavolta, che per la brillantezza dei dettagli. Attenzione, quindi, a fermarsi a questo aspetto scambiandolo per mera opacità.
 

La scena da antologia. La cena al buio, il sensuale provino iniziale, gli amanti di Pompei, l'incontro con Ernesto che Homar vorebbe ricattare e i riferimenti al famoso Donne sull'orlo di una crisi di nervi sono alcuni dei momenti del film che restano nella memoria, ma certo non hanno la forza della sequenza in cui vediamo Lola Dueñas leggere le labbra della spiata Penélope Cruz, della quale scopriamo la disperazione e la rabbia. Una scena che il regista raccontò - a El País nel marzo del 2009 - aver immaginato vedendo in tv il matrimonio dei principi delle Asturie accompagnato dal commento per non udenti.

I premi. L'ennesimo tentativo - frustrato - di conquistare la Palma d'Oro del Festival di Cannes, bissato dalla 'sola' nomination al Golden Globe per il Miglior Film Straniero, furono compensati dall'analogo riconoscimento dei Satellite Awards e dei Critics' Choice Movie Award, e da quelli per la Miglior Colonna Sonora, premiata da EFA e Goya.

Dove e quando. Alle 23.25 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.