Alessandro Siani è l’erede di una tradizione comica partenopea che gioca con i nostri peggiori difetti di italiani e italioti, con l’ausilio dell’uso del dialetto e della presa in giro dei grandi stereotipi locali. In questo secondo film che il comico gira da regista, il suo umorismo graffiante si scaglia contro un totem contemporaneo molto vivo: quello della religione.
Contro di essa Siani rivolge il proprio stile buonista, raccontando uno spaccato di Italia che vuole credere ai miracoli ed è per questo infinitamente goffa e credulona, e contemporaneamente racconta una storia d’amore che diverte e intrattiene nella Napoli di oggi. E il pubblico sta ‘senza pensieri’, come direbbe un celebre motto di una serie TV molto legata anch’essa all’immaginario partenopeo come Gomorra. Nel cast di Si accettano miracoli anche gli attori Fabio De Luigi e Serena Autieri.
Il film. Un uomo, cattivo e sfruttatore nel DNA, è costretto a confrontarsi, per via di un ennesimo atto di violenza, con la propria rieducazione personale presso una comunità parrocchiale. Eppure la natura ingannatrice del protagonista non si farà attendere, quando Furio escogiterà una truffa per risollevare le sorti della parrocchia ai danni dei fedeli. Ed è proprio la parabola di Furio, da cattivo a buono, e i numerosi equivoci sui quali si regge il film, a fare da sfondo a numerose gag comiche e irriverenti.
Contro di essa Siani rivolge il proprio stile buonista, raccontando uno spaccato di Italia che vuole credere ai miracoli ed è per questo infinitamente goffa e credulona, e contemporaneamente racconta una storia d’amore che diverte e intrattiene nella Napoli di oggi. E il pubblico sta ‘senza pensieri’, come direbbe un celebre motto di una serie TV molto legata anch’essa all’immaginario partenopeo come Gomorra. Nel cast di Si accettano miracoli anche gli attori Fabio De Luigi e Serena Autieri.
Il film. Un uomo, cattivo e sfruttatore nel DNA, è costretto a confrontarsi, per via di un ennesimo atto di violenza, con la propria rieducazione personale presso una comunità parrocchiale. Eppure la natura ingannatrice del protagonista non si farà attendere, quando Furio escogiterà una truffa per risollevare le sorti della parrocchia ai danni dei fedeli. Ed è proprio la parabola di Furio, da cattivo a buono, e i numerosi equivoci sui quali si regge il film, a fare da sfondo a numerose gag comiche e irriverenti.
Dietro le quinte. Le location su piccola scala del film sono state parte integrante del suo successo. Il film è stato in gran parte girato nel piccolo borgo di Sant'Agata de' Goti.
Perché vederlo. Per godere di una commedia leggera ma non scema e di una comicità partenopea di grande tradizione.
La scena da antologia. Il primo miracolo di Fulvio è una scena memorabile che tra l’altro indirizza tutto l’intero equilibrio del film sul tono del grottesco.
Dove e quando. Sabato 18 febbraio alle ore 21:10 su Rai 1.
