Burn After Reading è una commedia nera che in Italia aprì la 65esima edizione del Festival di Venezia nel 2008 e il cui successo fu trainato dalla partecipazione di numerose star internazionali.
Se i grandi nomi di Hollywood come Brad Pitt, George Clooney e Tilda Swinton, portano il pubblico in sala in maniera prevedibile, lo stesso discorso non si può fare per il senso ultimo della commedia diretta dai fratelli Coen.
Qui il duo di registi stupisce tutti e al posto di una storia sanguinaria sulla scia di quanto visto in Fargo, confeziona un racconto dissacrante che mette pubblico e personaggi di fronte alla più cruda delle verità: l'idiozia umana e gli effetti che essa può provocare con grandi esiti tragicomici.
Il film. Stranamente il ruolo del seduttore incallito in questo film non ce l'ha proprio Brad Pitt ma George Clooney. Il suo personaggio entra in un intrigo scatenato da un nugolo di personaggi pasticcioni e goffi intrecciando il personaggio alla storia principale. Osbourne Cox (Malkovich) è un ex agente della CIA, licenziato a causa di ragioni politiche. Decide di scrivere le sue memorie degli anni passati alla CIA ma queste ultime finiscono in mano a Chad Feldheimer (Pitt) e Linda Litzke (Frances McDormand); due esseri banalotti e impiegati in una palestra che si credono in grado di ricattare l'agente. A questo punto entra in scena Harry Pfarrer (Clooney), personaggio legato a doppio filo sia a Katie Cox (Tilda Swinton), moglie di Osbourne, sia a Linda Litzke.
Dietro le quinte. Il direttore della fotografia è Emmanuel Lubezki Morgenstern, soprannominato "Chivo", vincitore del Premio Oscar alla Miglior Fotografia per Revenant - Redidivo nel 2016.
La scena da antologia. Il momento in cui Pitt ritrova il dischetto con le memorie dell'ex agente e intuiamo subito che non sarà all'altezza di gestire il prezioso materiale di cui è in possesso.
Perché vederlo. Commedia dell'assurdo molto divertente.
Dove e quando. Lunedì 18 dicembre alle ore 21:00 su Iris.
Se i grandi nomi di Hollywood come Brad Pitt, George Clooney e Tilda Swinton, portano il pubblico in sala in maniera prevedibile, lo stesso discorso non si può fare per il senso ultimo della commedia diretta dai fratelli Coen.
Qui il duo di registi stupisce tutti e al posto di una storia sanguinaria sulla scia di quanto visto in Fargo, confeziona un racconto dissacrante che mette pubblico e personaggi di fronte alla più cruda delle verità: l'idiozia umana e gli effetti che essa può provocare con grandi esiti tragicomici.
Il film. Stranamente il ruolo del seduttore incallito in questo film non ce l'ha proprio Brad Pitt ma George Clooney. Il suo personaggio entra in un intrigo scatenato da un nugolo di personaggi pasticcioni e goffi intrecciando il personaggio alla storia principale. Osbourne Cox (Malkovich) è un ex agente della CIA, licenziato a causa di ragioni politiche. Decide di scrivere le sue memorie degli anni passati alla CIA ma queste ultime finiscono in mano a Chad Feldheimer (Pitt) e Linda Litzke (Frances McDormand); due esseri banalotti e impiegati in una palestra che si credono in grado di ricattare l'agente. A questo punto entra in scena Harry Pfarrer (Clooney), personaggio legato a doppio filo sia a Katie Cox (Tilda Swinton), moglie di Osbourne, sia a Linda Litzke.
Dietro le quinte. Il direttore della fotografia è Emmanuel Lubezki Morgenstern, soprannominato "Chivo", vincitore del Premio Oscar alla Miglior Fotografia per Revenant - Redidivo nel 2016.
La scena da antologia. Il momento in cui Pitt ritrova il dischetto con le memorie dell'ex agente e intuiamo subito che non sarà all'altezza di gestire il prezioso materiale di cui è in possesso.
Perché vederlo. Commedia dell'assurdo molto divertente.
Dove e quando. Lunedì 18 dicembre alle ore 21:00 su Iris.
