NOTIZIE

Stasera in TV 17 agosto: Velluto blu di David Lynch, alle origini di Twin Peaks

Il noir che lanciò il periodo d'oro della carriera di Lynch, un film senza il quale non ci sarebbe mai stato Twin Peaks

Velluto blu

17.08.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
David Lynch, in questi giorni, è sulla bocca di tutti. Mentre il revival di Twin Peaks impazza su Sky e fa parlare di sé ad ogni nuova puntata, la TV generalista ripropone un classico del regista, il capolavoro Velluto blu. Ecco perché è sempre imperdibile e non dovreste farvelo sfuggire nemmeno stavolta.

LEGGETE LA NOSTRA RECENSIONE DELL'EPISODIO 14 DI TWIN PEAKS.
 
Il film. Il giovane Jeffrey Beaumont (Kyle MacLachlan) torna a casa nella sua cittadina natale dopo l'infarto del padre. Un giorno, scopre nei campi vicino casa un orecchio umano reciso, ma visto il disinteresse della polizia nel caso decide di occuparsene di persona. La sua morbosa curiosità lo porta a farsi coinvolgere nelle vite della cantante Dorothy Vallens (Isabella Rossellini) e del suo amante Frank Booth (Dennis Hopper), un criminale tossico. I due sono impegnati in una relazione sadomaso, a cui Dorothy è costretta da Booth, che le ha rapito il figlio. Jeffrey, diviso tra due donne, la candida Sandy Williams (Laura Dern) e la dark lady Dorothy, decide di aiutare quest'ultima ma presto ne scopre il lato oscuro.

 
Dietro le quinte. L'idea di Velluto blu venne a Lynch negli anni '70, dall'associazione tra un'immagine (quella dell'orecchio in un campo) e la canzone "Blue Velvet" nell'interpretazione di Bobby Vinton, uno dei brani preferiti di Lynch. Fu solamente a metà anni '80 che Lynch riuscì finalmente a sviluppare il film: dopo il flop di Dune, si trovava in una situazione contrattuale unica con Dino De Laurentiis. Aveva infatti la possibilità di realizzare un film low budget (6 milioni di dollari) con libertà creativa totale. La sensazione di euforia dopo la brutta esperienza di Dune portò Lynch a realizzare un capolavoro, dando a Isabella Rossellini il ruolo della vita e riscattando la carriera di Dennis Hopper (che lottò duramente per la parte di Frank, arrivando a dire a Lynch: “Lo devo interpretare! Frank sono io”). Alla sua uscita, Velluto blu divise molto la critica e scatenò l'indignazione di parte del pubblico, sconvolto dagli espliciti e violenti toni sessuali del film. Le suore presso cui aveva studiato la Rossellini da ragazzina la chiamarono per dirle che avrebbero pregato per lei. E gli agenti dell'attrice la mollarono subito dopo aver visto il primo montato e le scene sadomaso in cui veniva violentata e picchiata da Hopper. Ma alla fine fu lei a ridere per ultima.

 
Perché vederlo. Perché apre ufficialmente la vera carriera di Lynch, quella composta da film surreali che uniscono suggestioni visive a una trama che fuoriesce da tutti i classici canoni della narrazione lineare. Senza Velluto blu non ci sarebbe mai stato Twin Peaks, con cui condivide il protagonista Kyle MacLachlan. Tanto più che si tratta della prima collaborazione tra Lynch e il compositore Angelo Badalamenti.
 
La scena da antologia. Lasequenza in cui Jeffrey, nascosto nell’armadio di casa di Dorothy, assiste al rituale di sesso e violenza tra lei e Frank. Una scena inquietante in cui piacere e sofferenza si fondono e in cui emerge tutta l'abilità di Lynch di costruire sequenze capaci di marchiarsi a fuoco nel cervello degli spettatori, turbandoli per sempre.

 
Dove e quando. Su Iris (canale 22) alle 22:56.