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Stasera in TV 14 ottobre: Bérénice Bejo bellissima e dolente in The Search

È il marito Michel Hazanavicius a portarla tra i rifugiati della guerra in Cecenia, nell'ultimo film fatto insieme prima di Formidabile.

14.10.2017 - Autore: Mattiaa Pasquini (Nexta)
All'ultimo Festival di Cannes hanno presentato Le Redoutable, sul rapporto sentimentale e lavorativo tra il regista Jean-Luc Godard e l'attrice Anne Wiazemsky, ma Michel Hazanavicius e signora (la splendida Bérénice Bejo) sono soliti lavorare insieme… come abbiamo scoperto sin dai tempi di The Artist. E come ci confermano nel duro e toccante The Search, presentato in concorso al Festival di Cannes 2014.

Il film. 1999. Seconda guerra in Cecenia. Quattro persone, quattro destini che il conflitto farà incrociare. Fuggendo dal suo villaggio, dove i genitori sono stati massacrati, un ragazzino si unisce alla massa dei rifugiati. Incontra Carole, capo delegazione per l’Unione Europea, e lentamente, con il suo aiuto, tornerà alla vita. Nello stesso tempo RaÏssa, la sorella maggiore, lo cerca disperatamente tra la folla dei civili in fuga. Poi c’è Kolia, un giovane russo di 20 anni, che si è appena arruolato nell’esercito e che verrà travolto dalla quotidianità della guerra.



Dietro le quinte. Il film è sostanzialmente - e dichiaratamente - il remake di Odissea tragica del 1948, di Fred Zinnemann e con Montgomery Clift. Ma i cambi operati in fase di sceneggiatura e lavorazione non sono stati né pochi né indifferenti, come raccontava la stessa protagonista nell'intervista che ci rilasciò all'epoca.

Perché vederlo. Un film particolare, che potremmo definire 'bellico-sociale'. e dalle radici fortemente umane su cui il regista ha fortemente investito (anche a livello di budget) e che ha scritto in prima persona… La conferma è nella scelta della sua amata Bérénice per il ruolo della Carole protagonista: troppo bella forse per la discesa nell'Inferno ceceno durante la seconda guerra ambientata nella repubblica caucasica nel 1999. E troppo fortunata, in più di un caso. Eppure la vicenda resta non 'consueta', come il ruolo materno, salvifico e insieme 'dantesco' della nostra eroina. "Un film dagli ottimi presupposti e dalla buona fattura" lo definimmo, che maneggia un materiale rischioso, tanto ricco emotivamente quanto 'sporco' e dalle forti motivazioni, e che non è banale scegliere di scoprire.



La scena da antologia. È un susseguirsi di momenti intensi e difficilmente ignorabili, considerato il terreno e il contesto in cui vediamo muoversi Bérénice Bejo, ma le montagne russe emotive, più che sentimentali, sulle quali la seguiamo in una delle ultime scene del film - o nella conclusione della vicenda più toccante che ci viene presentata - è forse il climax più evidente che il film ci offre.

I premi. In concorso al Festival di Cannes, il film ne uscì con la 'sola' menzione speciale al Vulcain Prize for the Technical Artist per la realizzazione e organizzazione dei set di Emile Ghigo. Per il resto, si segnala la nomination all'Audience Award Best Narrative Feature del Palm Springs International Film Festival (dove gli venne preferito il Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay).

Dove e quando. Alle 21.10 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.