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Stasera in TV, 14 novembre: Orlando Bloom e Kirsten Dunst si amano a Elizabethtown

Nel film di Cameron Crowe i due vivono una storia che sarebbe riduttivo definire solo 'd'amore', leggera e profonda a seconda dello spettatore...

14.11.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Elizabethtown (Kentucky), nel 2005 il capoluogo di contea della Contea di Hardin divenne improvvisamente famoso grazie all'omonimo film di Cameron Crowe presentato al Festival di Venezia di quell'anno. Una storia capace di toccare molti nel profondo, grazie anche alla simpatia e alla chimica della coppia protagonista, composta da una Kirsten Dunst ventitreenne e il ventottenne Orlando Bloom.

Il film. Il giovane Drew, dopo essere stato licenziato dalla compagnia per cui lavorava e dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza, torna nella sua città natale per il funerale del padre. Sull'aereo che lo sta portando ad Elizabethtown incontra una hostess che lo aiuterà a rimettere a posto la sua vita...



Dietro le quinte. Per partecipare al film, tanto fortemente voluto, la Dunst rinunciò a lavorare al The Village di M. Night Shyamalan (a differenza di Judy Greer, che apparve in entrambi i film), vincendo così la concorrenza di Jessica Biel (poi utilizzata come Ellen Kishmore) e di Scarlett Johansson, che avevano partecipato ai provini per la parte di Claire. D'altronde anche Jane Fonda, inizialmente ingaggiata per interpretare Hollie Baylor, dovette rinunciare a causa dei ritardi nella lavorazione. Curioso ricordare che la foto di Susan Sarandon 'con bambino' utilizzata nel flashback è la stessa apparsa in Nemiche amiche.

Perché vederlo. Una storia d'amore, Una storia 'americana', nella quale lo sviluppo del rapporto tra Claire e Drew va di pari passo con l'elaborazione del lutto e un inevitabile bilancio esistenziale. Affrontato in modo diverso, molto diverso, dai due, sempre in bilico tra relazione, amicizia, confidenza. E sempre insieme, anche a distanza, nell'originale quanto allegorico road trip. Come d'abitudine, nei film di Crowe (Quasi famosi, Vanilla Sky, Pearl Jam Twenty, Singles) la musica ha un grande ruolo nella riuscita finale. Di un prodotto leggero e per certi versi superficiale, ma in definitiva godibile e toccante, sia per le emozioni che racconta sia per le pulsioni, il desiderio di fuga, la ricerca e la scoperta che si alternano continuamente, come lacrime e risate.



La scena da antologia. La 'morale' finale è il coronamento di tante sequenze riuscite e di bei momenti, soprattutto tra i due protagonisti (anche singolarmente presi, soprattutto per quanto riguarda alcuni monologhi 'esistenziali' del giovane Drew), ma dovendone scegliere un paio… Il momento in cui Claire si ritrova sul palco per un breve discorso e arringa la folla imbarazzata accogliendo gli astanti "all’incontro annuale delle persone che si incontrano annualmente", e la scena nel cimitero, le cui riprese vennero inizialmente interrotte per le intemperie, salvo poi riprendere a girare per la volontà del regista di utilizzare la naturale bellezza della tempesta in corso.

I premi. La tanto attesa e proclamata presenza di Susan Sarandon non poteva passare inosservata, e infatti portò al film l'unico premio del suo curriculum: L'Hollywood Film Award per la Miglior Attrice Non Protagonista dell'anno. Per il resto una candidatura al Grammy per la Miglior canzone scritta per un film, programma televisivo o altro media visuale (La Square One del compianto Tom Petty) e ben tre ai Critics' Choice Movie Award (per il Miglior compositore, la Miglior canzone - in questo caso I Nine per Same in Any Language - e la Miglior colonna sonora).

Dove e quando. Alle 23.30 su Paramount Channel, canale 27 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.