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Stasera in TV 14 luglio: Sorrentino sfiora il secondo Oscar con Youth - La giovinezza

Dopo La grande bellezza un film intenso e poetico, ricco di grandi interpreti e dell'apparizione di Madalina Ghenea.

14.07.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il settimo film di Paolo Sorrentino, il primo dopo l'Oscar de La grande bellezza: Youth - La giovinezza nel 2015 fu una vera sorpresa. O meglio, una serie di sorprese, vista la varietà di soggetti che si muovono e appaiono in essa. Una prova che sfiorò l'Oscar (anche se 'musicale') e che lanciò il regista verso il successivo Young Pope e verso il Loro, su Silvio Berlusconi, attualmente in corso di riprese.

Il film. Fred (Caine) e Mick (Keitel) sono due amici sulla soglia degli ottant'anni che decidono di passare una vacanza insieme in un elegante albergo ai piedi delle Alpi. Fred è un compositore e direttore d'orchestra in pensione, Mick un regista che sta tentando di terminare la sceneggiatura di quello che ritiene il suo ultimo film. Insieme rifletteranno sull'età, guardando a chi ancora ha molti anni davanti: i loro figli, gli altri ospiti dell'albergo e i giovani collaboratori di Mick.



Dietro le quinte. Dedicato alla memoria del grande regista Francesco Rosi, deceduto nel 2015, il film fu ispirato (come racconta Sorrentino in un suo diario) in qualche maniera da quanto accaduto al Direttore d'Orchestra Riccardo Muti. Dopo il concerto alla Scala del 2000, Muti fu invitato dalla Regina Elisabetta d'Inghilterra a tenere un concerto a Buckingham Palace, per il party da 450 persone per il sessantesimo compleanno del principe Carlo, ma non avendo trovato un accordo sul repertorio questi si vide costretto a rifiutare. Niente basi autobiografiche quindi, nemmeno per il personaggio di Mick (Harvey Keitel), in realtà costruito unendo "un po' di Roger Corman, un po' di Sidney Lumet, un po' di William Friedkin". Quanto a Sir Michael Caine, invece, il suo Fred Ballinger venne scritto proprio con l'attore inglese in mente, il quale dopo aver visto il film per la prima volta scrisse una lettera al nostro Paolo confidandogli quanto ne fosse stato toccato, al punto da non smettere di piangere durante il viaggio in taxi fino a casa.

Perché vederlo. Contemplativo e rarefatto, ma lo sguardo sognante e sferzante di Paolo Sorrentino è sempre quello. Stavolta posato sul concetto di creatività e sulle possibili declinazioni che la giovinezza, in senso lato e assoluto, assume nelle diverse età della nostra vita. Un film fatto di silenzi e assenze, eppure altisonante. E decadente insieme. Un affresco di tipi e caratteri, affidati a una serie di grandi interpreti (Micheal Caine, Harvey Keitel, Paul Dano, Jane Fonda, Rachel Weisz). Una consacrazione dello stile visivo e narrativo del regista, un assaggio della sua filosofia e di un approccio aritmico alla vita e alla morte, oltre che la - dichiarata - intenzione di esplorare il suo possibile futuro da uomo anziano. Difficile a tratti, ma coraggioso. E ricco di spunti di riflessione.



La scena da antologia. Sarà bello notare l'omaggio al tanto amato - anche dal regista napoletano - Maestro Federico Fellini nell'estetica dell'ultima scena (specificatamente al Prova d'orchestra del 1978). Ma più prosaicamente è innegabile che l'apparizione della 'Dea' Madalina Ghenea sia il momento più citato e ricordato da tutti, sin dalle poche immagini del trailer. La sua Miss Universo "trasformata" trascende il concetto di nudo, tanta è la sua bellezza, resa magnificamente dall'occhio della macchina da presa e sottolineata dalla coppia di amici, testimoni casuali dell'evento.

I premi. La nomination all'Oscar per la Migliore canzone (Simple Song nº3 di David Lang) deve aver fatto sicuramente piacere al team produttivo, ma - forse - mai come i riconoscimenti vinti: Tre European Film Awards (Miglior Film, Regia e Attore, a Michael Caine), due David di Donatello (Miglior Colonna Sonora e Canzone Originale), un Globo d'Oro (per la Fotografia di Luca Bigazzi) e tre Nastri d'Argento (Regia, Fotografia e Montaggio).

Dove e quando. Alle 21.11 su Canale 5, canale 5 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.