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Stasera in TV 12 maggio: Valeria Marini Bambola Trash per Bigas Luna

Una delle prime prove della bionda showgirl e imprenditrice romana, che negli anni '90 si lasciò scoprire spesso… forse pentendosene.

12.05.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Per la prima volta protagonista di un film e in una 'veste' meno leggera di quella alla quale il pubblico era abituato, il personaggio della Bambola dello spagnolo Juan José Bigas Luna è uno di quelli che più di altri è rimasto incollato addosso alla burrosa Valeria Marini, all'epoca ventinovenne. Un ruolo che la lanciò … sicuramente oltre la frontiera del buon gusto, ma non solo!

Il film. Dopo l'esplosione di una bombola di gas nella sua trattoria, la comacchiese Greta muore, lasciando i suoi due figli: Mina, detta Bambola, e Flavio. Con l'aiuto di Ugo, un ricco giovane innamorato di Bambola, i due trasformano il locale in una pizzeria. Un giorno però, mentre i tre erano all'acquapark, le troppe attenzioni - ricambiate - che Settimio rivolge alla donna fanno ingelosire Ugo che, irato, aggredisce il ragazzo morendo nella colluttazione. Accusato di omicidio, Settimio finisce in carcere dove incontra Furio, un detenuto brutale che si innamora di Bambola. Questi, dopo aver  violentato Settimio, incontra Bambola e la minaccia di abusare ancora del ragazzo se lei non gli concede un incontro privato. La donna accetta, e Furio la violenta. Ciononostante inizia a nutrire una forte attrazione per l'uomo, mentre tra Settimio e Flavio si crea un particolare interesse. Uscito dal carcere per buona condotta, Furio si reca subito alla pizzeria...



Dietro le quinte. Il film venne giudicato vietato ai minori di 18 anni dalla censura a causa di una serie di forti scene, anche di violenza carnale. Scene - e divieto - che scatenarono l'ira della Marini (le istante della quale vennero rigettate in tribunale), in origine rassicurata dal regista che le sequenze più esplicite sarebbero state eliminate al montaggio. Dettaglio curioso è quello che riguarda il personaggio di Anita Ekberg, Mamma Greta, la cui lapide vediamo riportare il nome completo di Greta Gustafsson, vero nome di Greta Garbo.

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Perché vederlo. Perché, come altre volte abbiamo sostenuto, nel trash si nasconde un fascino che molti altri generi cinematografici non riescono a esprimere, e certi attori e registi finiscono per restare nel cuore degli spettatori - se non nella Storia del cinema - proprio grazie alle loro cadute. Non è il caso di un cineasta come Bigas Luna, capace di ben altre prove, per quanto sempre oltre il limite e provocatorie, quanto piuttosto della 'buona e cara' Valeria nazionale, non particolarmente amata dalla macchina da presa cinematografica e qui alle prese con una prova melodrammatica ed intensa nella quale sensualità e 'total nude' non scuotono quanto certi momenti di vero pathos!



La scena da antologia. Non tanto per la mortadella che la nostra eroina cavalca nel poster o per i segreti su come conquistare le donne che ci dispensa il Furio di turno (" minchia... e botte!"), e non solo per le scene di sesso decisamente esplicite che vedono 'Valeriona' protagonista in carcere e fuori, ma la sequenza 'Cult' è sicuramente quella resa celebre dalla presenza della famigerata "anguilla", utilizzata come oggetto sessuale in barba a ogni attenzione ai maltrattamenti sugli animali!

I Premi. Definito da Morando Morandini "il più insulso, insensato e dilettantesco film del catalano Bigas Luna", incredibilmente - o meno - il film 'vinse' uno Yoga Award… per il Peggior regista spagnolo, però.

Dove e quando. Alle 23.20 su Rete 4, canale 4 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.