NOTIZIE

Stasera in TV 1 marzo: Oldboy, perversione e violenza nel remake di Spike Lee

La versione a stelle e strisce del cult coerano non ha cambiato la storia del cinema, ma i fan non se lo perdano.

01.03.2018 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
L'Old Boy di Park Chan-wook (premiato col Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2004) resta una perla sorprendente e inimitabile, ma un film di Spike Lee non è mai banale, e anche la sua versione di quel cult ha i suoi pregi. Non potrebbe essere altrimenti per questo Oldboy, vista la storia di partenza e la presenza di una coppia di interpreti come Josh Brolin ed Elizabeth Olsen!

Il film. Il film segue la storia di Joe Doucett, un uomo che viene improvvisamente rapito e tenuto prigioniero in isolamento per vent'anni. Quando viene liberato senza spiegazione, si imbarca in una missione per trovare la persona che ha orchestrato la sua prigionia, per poi scoprire che il vero mistero riguarda il perché sia stato reso di nuovo libero.



Dietro le quinte. Dopo l'enorme successo del film originale, si pensò subito a farne un remake, inizialmente (era il 2004) affidato a Justin Lin. Ma il regista non fu il solo a sfilarsi dal progetto, rinnegato anche da Josh Brolin, contrario anche al montaggio finale e schieratosi pubblicamente in favore della versione originale di 140' di Spike Lee (ridotti poi a 105 dagli Studios), che rifiutò di apporre il suo caratteristico "A Spike Lee Joint" sul film, uscito in sala come "A Spike Lee Film". Si parlò di Steven Spielberg e di Will Smith, ma anche di Christian Bale, Colin Firth, Clive Owen, Daniel Craig, Rooney Mara e Mia Wasikowska, ma tutti scelesero di non accettare.

Perché vederlo. Si sarà pentito Spike Lee di aver raccolto il testimone lasciato da Lin? Forse, ma di certo per gli spettatori la firma del regista di La 25ª ora e Fa' la cosa giusta è comunque garanzia di una mano unica dietro la macchina da presa. Il connubio di una storia incredibile come quella dell'Oldboy originale e la presenza di un attore ormai esploso come Josh Brolin, affidato a un autore sempre pronto a ogni tipo di sfida è il motivo principale per non sottovalutare questo film, confuso e in bilico tra il corrosivo e il morboso, forse meno riuscito di altri (e sicuramente del antesignano coreano), comunque da recuperare per i tanti curiosi e amanti del genere.
 


La scena da antologia. Come nel primo film, anche qui il sanguinario scontro nel corridoio resta il momento più iconico cui ci affidiamo istintivamente. Le immagini più paranoiche della prigionia o del rapporto malato tra i due protagonisti non sono da sottovalutare, ma chi non lamenterebbe l'assenza di questa attesissima sequenza (per altro girata in un'unica ripresa, poi rielaborata al montaggio).

Dove e quando. Alle 23:55 su Rete 4, canale 4 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.