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Stasera in TV 07 ottobre: Viol@, con Stefania Rocca nell'inferno delle chat erotiche

È una discesa negli 'abissi' del sesso virtuale - e non solo - quella dell'attrice torinese, che non nascose nulla di sé in un film che ha fatto epoca

07.10.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Sono passati venti anni dal Viol@ di Donatella Maiorca, nel quale la ventisettenne Stefania Rocca di Nirvana si offrì a un anomalo film erotico, capace a modo suo di fare storia e di anticipare tempi e costumi.

Il film. Viol@ è il nickname dietro cui si nasconde Marta, una ragazza che vive un momento particolare della sua vita: un lavoro alienante, la fine di un amore, la sola compagnia del suo cane Oliver. Una sera cede alla tentazione di entrare in chat, dove incontra Mittler, che la coinvolgerà in un gioco sempre più intimo e pericoloso. Viol@, per Mittler, metterà a nudo non solo il suo corpo, ma anche la sua anima...



Dietro le quinte. Quella firmata da Claudio Antonini e soprattutto Fabrizio Battelli è una delle tante sceneggiature arrivate direttamente dal Premio Solinas, in questo caso quello del 1995, dove vinse il Premio Medusa… nonostante il giudizio di "Inaccettabile" e "Scabrosa" emesso dalla Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana. Il film venne per altro presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, accompagnato proprio dalla sua interprete, che si dichiarò "più emozionata fuori dal set ad aspettare" che a girare senza vestiti e colpita dal suo stesso personaggio, incapace di "confessarsi coscientemente i propri sogni, per scoprirli proprio nella relazione costruita online". Pubblicizzato come "un film sul sentimento erotico. Virtuale ma non troppo", va ricordato che il dialogo sulla lavatrice è tratto dal racconto "Sesso e Videotel" di Patrizia Finucci Gallo.

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Perché vederlo. Non capita spesso che il cinema italiano sappia interpretare con tempismo e sensibilità le tendenze e il vento che spira a livello mondiale, soprattutto per quanto riguarda cambiamenti tanto epocali nelle abitudini e negli stili di vita della popolazione. Al netto di qualche ingenuità e di innegabili debolezze narrative, il film della Maiorca seppe infatti affrontare il tema del virtuale, e di certe nuove modalità relazionali che scatenò e che ancora oggi vediamo nel loro continuo evolversi. Senza parlare, almeno per quanto riguarda il pubblico maschile, dell'attrattiva offerta dalla visione della splendida Stefania Rocca, abbondantemente e inusualmente nuda sullo schermo.



La scena da antologia. Senza nulla togliere al generoso mostrarsi della protagonista, sia nelle sue performance più reali sia in quelle mediate dalle fantasie virtuali, e senza arrivare a spoilerare i giochi erotici da ascensore che la portano poi alla 'scoperta' finale, va ricordato l'appuntamento con il fantomatico Mittler che la vede spaesata in un enorme e deserto spazio urbano industriale che rende ancora più evidente lo spaesamento e la solitudine sottesa alla relazione che si stabilisce tra i due.

Stefania Rocca e i ruoli impossibili in Italia

I premi. Stefania Rocca fu la Migliore Interprete Rivelazione ai Globi d'oro, mentre si fermarono alle sole nomination le candidature di Donatella Maiorca per la Migliore Opera Prima e delle due suddette e di Beatrice Scarpato come Miglior Scenografa ai Nastri d'Argento del 1999.

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