La fama, il talento, poi un brutto male, poi di nuovo la risalita anche se collocandosi professionalmente in maniera più distante da quella televisione che in passato gli aveva dato molto notorietà. Marco Columbro, originario di Viareggio, è entrato per lungo tempo nelle case degli italiani. Quando conduceva in coppia con Lorella Cuccarini Buona domenica non c’era sketch musicale o numero comico nel quale con apparisse brillante e provocatorio, soprattutto poliedrico.
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Erano gli anni ’90, Columbro veniva dalla stagione di Drive in ed era il momento del boom della televisione privata. Lui con il suo umorismo lievemente toscano, incarnava bene gli spiriti libertini della proprietà Fininvest.
Dal 1991 al 1993, con Lorella Cuccarini conduce con successo due edizioni di Buona domenica, tra il 1991 e il 2000 invece cinque edizioni di Paperissima e tra il 1994 e il 2001 quattro edizioni di Trenta ore per la vita.
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Erano gli anni ’90, Columbro veniva dalla stagione di Drive in ed era il momento del boom della televisione privata. Lui con il suo umorismo lievemente toscano, incarnava bene gli spiriti libertini della proprietà Fininvest.
Dal 1991 al 1993, con Lorella Cuccarini conduce con successo due edizioni di Buona domenica, tra il 1991 e il 2000 invece cinque edizioni di Paperissima e tra il 1994 e il 2001 quattro edizioni di Trenta ore per la vita.
Come attore recita invece in alcune fiction Mediaset. Nel 1993 è protagonista con Nancy Brilli della miniserie Papà prende moglie, per la regia di Ninì Salerno; nel 1996 è il protagonista della serie televisiva di Canale 5 diretta da Rossella Izzo Caro maestro, che avrà un enorme successo.
Nel dicembre del 2001 è colpito da un aneurisma cerebrale. Ricompare nel 2002 dove sostituisce Teo Tecoli in Paperissima. Nel 2003 l’ultima conduzione di Scommettiamo che...? per la RAI e in coppia con Lorella Cuccarini.
Nel dicembre del 2001 è colpito da un aneurisma cerebrale. Ricompare nel 2002 dove sostituisce Teo Tecoli in Paperissima. Nel 2003 l’ultima conduzione di Scommettiamo che...? per la RAI e in coppia con Lorella Cuccarini.
Il teatro però lo reclama. É in Comedy nel 2009 con Mariangela D'Abbraccio e la regia di Alessandro Benvenuti, in Daddy Blues nel con Paola Quattrini e la regia di Vincenzo Salemme.
In televisione riappare il 26 aprile 2013 insieme a Lorella Cuccarini per una edizione speciale di Paperissima condotta da Gerry Scotti e Michelle Hunziker.
Nel 2014 prende parte come concorrente a Si può fare! condotto da Carlo Conti. Nell'estate del 2015 ritorna sulle reti Mediaset per fare da testimonial alla Ariel, azienda attiva nel settore della climatizzazione. Non è poco per un grande artista che ha saputo reinventarsi mille volte e che non ha perso il senso dissacrante dell’ironia.
Così raccontava in un’intervista a Repubblica Tv: “"Sono stato in coma 25 giorni, ricordo che sono svenuto in albergo, mi sono svegliato dopo un mese in sedia a rotelle in un centro di riabilitazione. Uscire dal coma è stata una rinascita, devi riapprendere le cose che sembravano acquisite. Dopo la malattia per la televisione sono morto. Mi sono dedicato al teatro, della mia azienda di biologico e del mio resort in Toscana. La gente ancora mi ferma quando mi incontro e mi dice: 'Signor Columbro come sta? L'ho vista in televisione'. E io rispondo: 'Ma cosa fuma? Sono 15 anni che non vado in tv', questo affetto che il pubblico ancora mi dona è una cosa che da una parte mi stupisce e dall'altro mi fa un gran piacere".
Nel 2014 prende parte come concorrente a Si può fare! condotto da Carlo Conti. Nell'estate del 2015 ritorna sulle reti Mediaset per fare da testimonial alla Ariel, azienda attiva nel settore della climatizzazione. Non è poco per un grande artista che ha saputo reinventarsi mille volte e che non ha perso il senso dissacrante dell’ironia.
Così raccontava in un’intervista a Repubblica Tv: “"Sono stato in coma 25 giorni, ricordo che sono svenuto in albergo, mi sono svegliato dopo un mese in sedia a rotelle in un centro di riabilitazione. Uscire dal coma è stata una rinascita, devi riapprendere le cose che sembravano acquisite. Dopo la malattia per la televisione sono morto. Mi sono dedicato al teatro, della mia azienda di biologico e del mio resort in Toscana. La gente ancora mi ferma quando mi incontro e mi dice: 'Signor Columbro come sta? L'ho vista in televisione'. E io rispondo: 'Ma cosa fuma? Sono 15 anni che non vado in tv', questo affetto che il pubblico ancora mi dona è una cosa che da una parte mi stupisce e dall'altro mi fa un gran piacere".
