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Roger Dodger

Presentato fuori concorso alla mostra di Venezia del 2002, dove è riuscito meritatamente ad accaparrarsi svariati premi, il film scritto e diretto da Dylan Kidd ha il suo punto di forza nella precisissima e perciò coerente scelta di messa in scena.

Roger Doger

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
(Id. Usa, 2002) Di Dylan Kidd; con Campbell Scott, Jennifer Beals, Isabella Rossellini, Jesse Eisenberg, Elizabeth Berkley.   Il film racconta la "notte Brava" di due uomini, il cinico ed indurito Roger (Campbell Scott) ed il suo giovane nipote Nick (Jesse Eisenberg), venuto dalla provincia in città alla ricerca di nuove avventure. Attraverso il rapporto conflittuale e partecipe con lo zio, il ragazzo scoprirà il fascino della grande città, le suggestioni dei suoi abitanti, ma soprattutto scoprirà sé stesso, anche attraverso il contatto con l'altro sesso   Presentato fuori concorso alla mostra di Venezia del 2002, dove è riuscito meritatamente ad accaparrarsi svariati premi, il film scritto e diretto da Dylan Kidd ha il suo punto di forza nella precisissima e perciò coerente scelta di messa in scena: opera di fortissima impronta teatrale, "Roger Dodger" deve la sua riuscita alla bravura degli attori, immersi in ambienti caldi ed affascinanti, e supportati da una sceneggiatura forse non originalissima, ma in grado di fornire loro dei dialoghi effervescenti, pieni di spunti e di riflessioni. Da parte sua, un caratterista affermato come Campbell Scott riesce al meglio a dar vita ad un personaggio affascinante ed inquietante allo stesso tempo. Ma se l'attore ancora una volta conferma il suo talento, questa volta la sorpresa è la "veterana" Jennifer Beals, mai del tutto convincente in passato ed invece adesso sensuale, ispirata, bellissima. E' davvero lei l'anima femminile di questo film, pellicola capace di irretire lo spettatore in una ragnatela di interminabili monologhi, di infinite dissertazioni sui più insondabili temi dell'esistenza umana: ne viene fuori alla fine un prodotto stranamente agile, disinvolto, molto elegante. Ancora una volta, la maturità artistica del cinema indipendente americano viene confermata da questa pellicola sinuosa, forse anche vagamente intellettualoide e "civettuola" nei confronti di un certo tipo di pubblico. Non importa, comunque; l'esattezza della messa in scena, l'intelligenza della realizzazione, la cura nella confezione di un prodotto comunque non ad alto budget, fanno si che "Roger Dodger" sia un film da apprezzare: pieno merito perciò a Dylan Kidd, autore esordiente di cui aspettiamo con curiosità successive opere.