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Reality: regine a confronto

D'Urso, Ventura, Perego, Marcuzzi: quattro professioniste del reality, molto diverse per temperamento e rapporto col pubblico.

Music farm 3

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone
Il reality show è donna, chi può negarlo? La fallimentare esperienza della prima edizione di Music Farm -che vedeva un impacciato Amadeus nel ruolo di conduttore, disorientato dai troppi intrecci in tempo reale- ha dimostrato empiricamente che l’ “inciucio” necessita di una conduzione tutta rosa. Materna ma padrona della situazione, una donna interpreta e dirige meglio lo spirito del reality, fertile terreno di amori e conflitti, segreti e bugie, rivelazioni shock e pettegolezzi di ogni lega. Il  Belpaese vanta ben quattro rappresentanti del genere che più appassiona i teledipendenti, tutte promosse dal gradimento per i successi conseguiti sul piccolo schermo, tutte votate a mieterne ancora –chi più chi meno-, stando alla fiducia che le stesse emittenti ripongono nella loro capacità di  empatia e persuasione.

Se esiste una lady dal pugno di ferro in materia di reality, certamente porta il nome di Barbara D’Urso: munita di bastone e carota in base all’occorrenza, la dottoressa Giò del tempo che fu ha indubbiamente lasciato il segno nella storia del Grande Fratello, abile smascheratrice del doppio gioco dei mediatici locatari, tenera e comprensiva per lenire inevitabili sconforti e nervi ridotti in pezzi. Meno faziosa di quanto oggi dimostri con i suoi berberi, la D’Urso ha regalato agli italiani un Gf  sul piatto d’argento, senza le omissioni e i facili perdoni di chi, come la neo-padrona di casa Alessia Marcuzzi, è caduta nel tranello dell’eccessiva partecipazione -e dell’indulgenza-, avendo sinora peccato di scarsa autorità con i concorrenti, coccolati e dolcificati un po’ troppo per i gusti del telespettatore medio che, per tradizione, preferisce una tv meno buonista.

Il reality all’ultimo sangue sembra invece la specialità di Paola Perego, conduttrice de La Talpa dallo stomaco incorruttibile che, in nome dello share, ha indorato la pillola a base di occhi di bue, indigesta anche per gli spettatori dell’ultima edizione. Il suo sensazionalismo, misto alle stomachevoli torture inflitte ai giocatori vip sono al servizio di una spettacolarizzazione che punta a conquistare il pubblico impressionandolo: un’efficace strategia contemporanea da reality d’assalto che  ha giovato alla rampante Perego, oggi formato Verissimo.

Dulcis in fundo Simona Ventura, regina di cuori nei reality show di Rai Due, più a proprio agio in collegamento da Samanà che nei panni di conduttrice per Music Farm. L’Isola dei Famosi risulta perfetto per l’energia e il pathos che nella frizzante ex presentatrice di Sanremo si pongono in armonioso equilibrio, col risultato che il telespettatore si affida volentieri alla sua conduzione e ne trae godimento anche per quella giusta vena autoironica che sottrae la Ventura ad ogni rischio di spersonalizzazione. Vale a dire: quando la classe non è acqua, anche il reality va giù che è un piacere.

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