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Quando le sigle delle serie TV sono meglio della serie stessa

Da True Blood a Vinyl, da Automan a Highlander, ecco quando la sigla è meglio della serie TV

True Detective

10.05.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Avete presente quella serie che vi ricordate di aver visto quando eravate bambini, quella che vi esaltava tantissimo e di cui non vi perdevate una sola puntata? Ecco, probabilmente se la rivedeste adesso vi farebbe ridere, o per lo meno sorridere per la vostra ingenuità. Non ne avevate colpa, eravate bambini. E poi c'è da dire che gran parte dell'impatto sulle nostre giovani menti veniva dalle sigle. Sigle pensate per vendere una serie agli spettatori, ma anche per proiettare un'immagine vincente anche quando, magari, alla serie stessa mancava.
 
Succede anche oggi, non temete. Perciò ecco dieci serie le cui sigle sono, in fondo, meglio della serie stessa. Un mix di musica e immagini pensato per rimanere impresso ancora prima che parta l'episodio...
 
È l'esempio più recente. La peggiore serie tra quelle dei Defenders Marvel/Netflix fallisce proprio perché promette arti marziali mistiche e invece ci tedia con meeting aziendali e inutili screzi famigliari. Molto meglio la sigla, in cui una misteriosa figura in ombra esegue volteggi marziali sullo sfondo dello skyline di New York. ECCO cosa avrebbe dovuto essere Iron Fist.

 
Hawaii squadra cinque zero
L'originale Hawaii Five-O era un procedural abbastanza standard che solo casualmente era ambientato alle Hawaii. Ma la sigla prometteva ben altro e sembra un video musicale di vent'anni dopo, con tutti quei grandangoli e il montaggio serrato.

 
Airwolf
Questo sotto-sottoprodotto di Supercar e A-Team aveva dalla sua almeno un tema davvero accattivante, pieno di synth anni '80!

 
I Mostri
Un bel brano surf e una geniale idea di messa in scena per la sigla di questa sit-com, uscita in contemporanea con La famiglia Addams, che aveva come protagonisti i membri di una famiglia americana somiglianti ai classici mostri Universal. Basta davvero poco per lasciare il segno e mettere alla berlina tutti i cliché delle sit-com americane dell'epoca.

 
La sfortunata serie HBO prodotta da Martin Scorsese e Mick Jagger avrebbe meritato almeno una seconda stagione, pur non essendo piaciuta molto a stampa e pubblico. La sigla, comunque, è memorabile: un grezzo bianco e nero ci trasporta dai solchi di un disco in vinile ai palchi hard rock degli anni '70. C'è grande feeling e amore per l'iconografia rock in questa sigla.

 
True Detective – Stagione 2
La seconda stagione di True Detective, sottovalutata e stroncata dai più, aveva comunque una sigla (il brano è “Nevermind” di Leonard Cohen) di tutto rispetto.

 
La saga vampiresca della HBO ha perso molto del suo fascino dopo le prime due stagioni. Ma “Bad Things” di Jace Everett, un brano intriso di southern rock e blues, accompagnato da immagini granulose e inquietanti, fa sempre la sua bella figura.

 
Automan
Ecco una di quelle serie che sono molto peggio di quello che ricordate. Automan visse per una sola stagione, è terribilmente naif se rivista oggi, ma dannazione se quella sigla non fa il suo sporco lavoro.

 
Manimal
Ed eccone un'altra. Manimal ebbe un discreto impatto sulle giovani menti dei bambini cresciuti negli anni '80, per via del suo concept indubbiamente esaltante: un eroe in grado di trasformarsi in vari animali. Ma anche in questo caso, la sigla vendeva bene un prodotto che, alla fin fine, non superò la prima stagione. Di otto episodi.

 
Highlander
Alla serie tratta da Highlander piaceva vincere facile. Non ci vuole molto a riscaldare gli animi quando si usa “Princes of the Universe” dei Queen come sigla. Al di là di quei TERRIBILI font anni '90, la voce di Freddie Mercury vince sempre. Peccato che la serie, rivista oggi, sia invecchiata davvero male.

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