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Più forte ragazzi

Sangue e sesso danno inizio alla stagione. Su SkyUno arriva Spartacus - Gli dei dell'arena, miniserie fa ritorno a Capua.

Spartacus - Gli dei dell'arena

23.08.2011 - Autore: Valeria Roscioni
“Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori” così l’Ariosto inizia il racconto del suo Orlando Furioso e in un sol verso racchiude tutti gli elementi necessari per rendere un serial un oggetto di culto. Spartacus –Sangue e sabbia, è immortalato alla perfezione da questo vincente quartetto, e lo stesso vale per la miniserie che ne costituisce il prequel.

Spartacus – Gli dei dell’arena, infatti, sorprende fin dai primi minuti per come si sia riusciti, ancora una volta, a conferire un’epicità forte ad un racconto del tutto contemporaneo, nient’affatto appartenente al mito, ma di contro interessato a creare una propria mitologia con tanto di antefatto e di terza stagione in produzione. Un’epopea in piena regola con al centro Capua e la scuola di gladiatori di Batiatus, qui immortalata nei giorni in cui era intenta a muovere i primi passi verso un’ascesa già nota, mentre la regia fa delle scene mandate al rallentatore un vezzo, e del sangue che sgorga a fiotti una cifra stilistica. La violenza non è preparata, non gode di suspance, arriva improvvisa e forse per questo infligge un colpo poco profondo nello spettatore, immediatamente pronto a rialzarsi per vederne ancora.

Al combattimento segue l’intrigo, all’intrigo il sesso, anch’esso spudorato, complici corpi perfetti che avrebbero fatto impallidire Fidia e la sua ricerca perenne della bellezza da immortalare con la scultura. Il tutto conta su dialoghi dal linguaggio diretto e senza fronzoli, amante delle iperboli e della parola scurrile, in un crescendo che associa dolore e sangue, sangue e gloria e poi scade nel turpiloquio contemporaneo e forse un po’ spaccone con: “Si fotta l’onore. Questi sono affari”.

Così il prequel che doveva essere solo un episodio di flashback della seconda stagione scende nell’arena e riscuote applausi nonostante la sua genesi insolita. Sempre prodotto da Sam Raimi, Spartacus – Gli dei dell’Arena, infatti, altro non è che una miniserie in sei episodi nata per far in modo che il protagonista della prima stagione, Andy Whitfield, affetto da un linfoma cancerogeno, potesse curarsi senza tuttavia interrompere la presenza dello show nel palinsesto: “Alla fine è stato necessario sostituire Andy, ma il prequel era stato ideato per non saltare una stagione” ha dichiarato Steven S. DeKnight, creatore, sceneggiatore, produttore esecutivo e a volte anche regista. “Si fotta l’onore. Questi sono affari”. Ma fino ad un certo punto. I personaggi principali della serie capostipite sono ancora presenti, lo stesso Whitfield ha girato alcune scene, ma questa volta al centro della trama c’è la vicenda di Gannicus, campione del ludus di Batiatus, forte come un dio e dedito al vizio esattamente come gli abitanti dell’Olimpo.

L’appuntamento sugli spalti è su SkyUno (canale 109 di Sky) a partire da giovedì 25 agosto alle 21:10. Al segnale satellitare scatenate l’inferno.