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Ossessioni e aneddoti nel nuovo libro di Gigi Proietti, Decamerino

In libreria dal 26 novembre, il grande attore racconta la propria storia, i suoi spettacoli, la sua città da dietro le quinte

16.11.2015 - Autore: La redazione
Romano (e romanista), classe 1940. Gigi Proietti è attore di cinema, televisione e teatro, oltre che doppiatore, regista, poeta dialettale, musicista e cantante. Fin dalla sua giovinezza. Facile immaginare quante storie, aneddoti e momenti unici possa aver vissuto. O possa raccontare. Oggi, appena raggiunto l'invidiabile traguardo dei 75 anni (compiuti il 2 novembre scorso), è lo stesso artista a presentarci il suo nuovo libro, dal titolo tanto emblematico quanto esplicito, e coerente con il personaggio che ne emerge: Decamerino - Novelle dietro le quinte. Pensieri arruffati, atti unici, sentimenti, odori, abitudini e altre piccole ossessioni dietro il sipario.

Proietti aveva pubblicato una autobiografia nel 2013, Tutto sommato qualcosa mi ricordo (Rizzoli), nella quale ripercorreva la propria storia personale e professionale "intrecciando le gioie della vita e quelle del palco e lasciando sempre sullo sfondo la sua Roma, città eterna e fragile, tragica e ironica, cinica e innamorata". Una dinamica che sembra tornare in parte anche nella sua nuova fatica letteraria, che già si annuncia imperdibile per tutti i suoi fan e per i tanti curiosi dei dietro le quinte del mondo dello spettacolo italiano e della società in cui viviamo. E che si presenta così:

C’era una volta una grande tenda da circo, dove un giorno non si sentirono più i ruggiti dei leoni ma rumori di teatro: quel circo si era trasformato in un teatro tenda. Per lo spettacolo servivano un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e una cassa che nel tempo si è riempita di personaggi e di storie e sonetti e novellacce, alcuni approdati sulla scena, altri rimasti nascosti nel camerino. A cominciare dalla grande rappresentazione sacra di Giubileo, passando da Gaetanaccio a Edmund Kean, Gigi Proietti, o meglio il dottor Divago, racconta in questo libro di mondi perduti e di altri vicinissimi a noi.

Sono novellacce dietro le quinte, rubate tra una battuta di scena e l’altra, battibecchi fra le sarte e i giovani attori, ma anche squarci di cronaca come la decisione di quel sindaco che voleva cancellare S.P.Q.R. e sostituirlo con RoMe&You. E tra un racconto e l’altro fanno capolino molti sonetti e poesie, annotati di corsa dietro una scaletta, poco prima di cambiare l’abito e riaggiustare il trucco. Il risultato è un racconto nel racconto di pensieri arruffati, atti unici, odori, abitudini che segnano il ritorno di un grande affabulatore capace di far sorridere e commuovere con le sue cronache ad alto tasso di romanità. E non solo, perché questo diariode-camerino è un’occasione per vedere il lavoro dell’attore da vicino, spiarne la meticolosità maniacale, l’incanto ossessivo che da finzione diviene realtà per ogni spettatore.
 

 
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