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"Nosotras"

"Nosotras"

Cinema delle donne

09.03.2001 - Autore: Andrea Nobile
Londa lunga di Tutto su mia madre non sembra ancora finita. E senzaltro un grande merito del film di Almodovar e del suo successo quello di aver attirato lattenzione di pubblico e critica nei confronti di una cinematografia, quella spagnola, che sta vivendo una stagione particolarmente fortunata e ispirata. Nosotras, dopo aver riscosso un grande successo in patria, arriva a Torino per inaugurare il festival Cinema delle donne. Si tratta di una pellicola dallimpianto altmaniano, con un continuo susseguirsi di storie di donne che si incrociano, si sfiorano, si incontrano. La trama, tratta da Dones, una raccolta di racconti brevi di Isabel-Clara Simò, è in realtà la storia di una serie di donne alle prese con i più disparati problemi, il più delle volte con gli uomini. Sofia (Laura Cepeda) è terrorizzata dallidea che il marito la voglia lasciare, ma decide lo stesso di ascoltare i consigli non così esperti come vorrebbero sembrare di una sua amica; Paca (Eulalia Ràmon) si fa in quattro, combattendo anche lostilità del marito, per poter regalare al figlio le apparentemente indispensabili Nike, salvo poi scoprire che nel frattempo il figlio è ormai passato a bramare la Playstation; Eva (Anna Casas) sembra fin troppo ansiosa di convincere lamica Mireia (Marina Gatell) che il suo ragazzo la sta tradendo con una compagna comune delluniversità, e Mireia, una volta convita, non tarderà a vendicarsi; Leo (Laura Conejero) è una donna manager costretta, suo malgrado, a tirare fuori ogni volta le unghie per farsi valere dai suoi colleghi; cè ancora la cameriera affranta perché il suo insensibile fidanzato è andato a lavorare a Miami, la figlia che sopporta le critiche e le assurde pretese della madre dopo essere stata lasciata dal marito che ha scoperto di essere gay. Un po più di spazio sembra riservato alla storia di Andrea (Mercedes Sampietro), oppressa da un marito che la picchia e le nega i soldi e dal senso di colpa per non amare più i figli, diventati dei teppisti neonazisti, la quale, dopo aver tentato il suicidio, riesce finalmente ad aprirsi con il suo analista. Costruito con una certa eleganza grazie a rapidi piani sequenza con cui passare da una storia allaltra sempre con naturalezza, Nosotras è un film di grande qualità. Se tra le storie serpeggia qualche cliché di troppo nella rappresentazione degli uomini, sempre in chiave negativa o nel migliore dei casi ingenua e passiva, la galleria di donne ritratta è straordinaria per vividezza delle immagini e realismo delle situazioni e dei dialoghi. Sorretto da un impalcatura solidissima costituita da una grande prova dellintero cast, Nosotras emoziona e coinvolge tra piccoli e grandi drammi, unironia pervasiva e alcune virate comiche. Stupisce che si tratti dellesordio per la regista Judith Colell, attiva come sceneggiatrice, assistente alla regia e regista di corti, ma al primo lungometraggio. E stupisce sia per la notevole abilità dimostrata nel gestire un difficile film corale (tanto che il confronto con Altman non risulta per nulla imbarazzante, soprattutto se si considera leleganza e la naturalezza con cui Colell passa da una storia allaltra, attraverso rapidi piani sequenza), sia per il gran lavoro nella direzione degli attori, sia infine per la figura di donna a tutto tondo che viene fuori dalla somma di tutte le varie protagoniste.  
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