MTV Video Music Award 2016, la serata di celebrazione del videoclip premia l'impegno politico

A un certo punto il popolo della musica si alza tutto in piedi per lei, Beyoncé, che durante l’edizione 2016 degli MTV Video Music Award ha portato a casa con Formation il premio per il Video of the Year, il riconoscimento che tradizionalmente va al prodotto più innovativo.

Si tratta di uno di quei gesti di ammirazione incondizionata ai quali non siamo sempre abituati, specialmente se si parla di show business musicale. Ma quando l'argomento tocca un’artista come la Knowles non c’è paradigma che tenga. Soprattutto se il premio, e non è l’unico, va a chi è reduce da un anno dove con il suo Lemonade e soprattutto con il brano Formation che ne fa parte, è riuscita a veicolare messaggi importanti come l’attenzione nei confronti delle vite dei neri d’America minacciata dagli spettri del razzismo, del pregiudizio e della violenza da arma da fuoco. Il videoclip in questo senso è un concentrato di valorizzazione estetica dei capisaldi della cultura nera d'America. 

Prima di questo era stato invece il motore del femminismo e il voler rimettere al centro del mondo le donne, a guidare l’immagine pubblica della cantante e il concept del suo album precedente. La nottata dei VMA's 2016 è stata lunga, per certi versi inaspettata. L'ha ospitata l’arena polifunzionale del Madison Square Garden di Manhattan, dove nella notte tra il 28 e il 29 agosto si è tenuta l'edizione del premio dedicato alla celebrazione della forma espressiva del video musicale.

Un mezzo che a giudicare dalla febbre che ogni anno precede la manifestazione, è possibile considerare ancora in piena salute nonostante siano cambiate le piattaforme di diffusione, e che diventa sempre più luogo dove i registi della cinematografia internazionale sperimentano e creano dei piccoli capolavori di colori, luci e suoni. Non a caso a concorrere con Beyoncé nella categoria di Video of The Year, c’era il regista d’oro del momento: Xavier Dolan, che ha diretto Hello di Adele. Eppure al di là della musica e dell'arte sono stati l’attualità, la politica e il grido rabbioso della campagna di Black Lives Matters a dominare letteralmente il red carpet. Beyoncé, sempre lei, ha portato all’interno della cornice mondana le madri di Mike Brown, Trayvon Martin, Eric Garner e Oscar Grant, giovani afroamericani uccisi in diverse sparatorie fatali con agenti di polizia lungo tutto il territorio degli Stati Uniti.

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E che l’evento rappresenti un trampolino di lancio per diversi scopi, passioni e ideologie, da quelle prettamente commerciali ad altre più scevre di pose e profitti, sembrano averlo capito un po’ tutti. Per questo ogni gesto, anche quello più piccolo, sia che si tratti di una dichiarazione d’amore fuori tempo massimo, come quella che il rapper Drake ha dedicato alla cantante Rihanna, sia che si parli del ritorno di una grande pop star come Britney Spears su un palco così importante, fa esplodere l'umore del web.

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Poi, restano i premi. Contano forse meno nel momento della grande esibizione dello show; ma li ricordiamo uno per uno qui sotto.