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Micidiale Maggie Q.

Maggie Q. torna nei panni di Nikita nel sequel seriale del film di Besson. E la variante esotica e implacabile della bad girl in cerca di redenzione diverte più del previsto.

Nikita

24.02.2011 - Autore: A.L.
Nikita è una tossicodipendente bella e scapigliata ma tanto pericolosa che nel corso di una rapina fa fuori un poliziotto. Per lei è prevista la pena più severa ma un’organizzazione segreta la sottrae al suo destino per addestrarla a diventare una macchina omicida al servizio del governo.

La sua storia in effetti la conosciamo già perchè ci è stata somministrata in tutte le salse: dall’originale di Luc Besson con Anne Parillaud, al tremendo remake americano interpretato da Bridget Fonda (Nome in codice: Nina); da una serie spin-off con Peta Wilson (La Femme Nikita) fino al sequel interpretato da Maggie Q.

Maggie Q appunto. Una con tutti i requisiti per risultare letale, tanto da aver convinto la CW a tornare sui luoghi del delitto per tentare una variante. La trama infatti si allaccia al finale della pellicola francese e sfrutta qualche storyline della serie canadese. E’ per questo che Nikita ha abbandonato la Divisione che ha ucciso l’uomo della sua vita (nel film lei fuggiva da entrambi) ma mantiene un rapporto complesso con il suo addestratore (che nella serie era il suo unico compagno e l’uomo che l’avrebbe condotta ai vertici dell’organizzazione). Di fatto non esiste però più niente che possa arrestare la furia vendicativa della nuova Nikita, determinata ad annientare i suoi aguzzini che ormai agiscono fuori dalle maglie governative e offrono i loro servizi mercenari a spietate corporation. Il suo piano è muoversi su due binari: il sabotaggio sistematico delle operazioni e la difesa delle vittime.

Si apre quindi il fuoco ma non si contano le schegge seriali che volano e fischiano in aria durante il Pilot.Alias, Dollhouse, Jarod il camaleonte sono solo degli esempi oltre agli ovvi deja-vu inclusi nella natura di ogni sequel. Il secondo passo falso arriva con la voice over che spiega i propositi di Nikita tradendo una scelta narrativa troppo didascalica e un po’ infantile che tra l’altro viene richiamata più volte nel corso della puntata come se lo spettatore  fosse duro di comprendonio. Ma per questo c’è un attenuante visto che in America lo show va in onda su CW, un network che rivolge tutte le sue attenzioni ad una fascia di pubblico adolescente e preferibilmente frivolo.

Senza tema di smentita quindi si può lasciare fuori da ogni riga del discorso l’originalità. Tuttavia l’action non ha quasi mai velleità troppo creative e, una volta stabilito che il carattere cupo e claustrofobico del film di Besson non è tra le caratteristiche che lo show intende preservare, ci si può abbandonare con piacere ad un divertimento anche piuttosto sofisticato nella realizzazione visiva. E bisogna riconoscere che l’idea di introdurre il personaggio di Alex, piccola Nikita in fieri, sembra un buon espediente per mantenere il filo con il passato senza ricorrere al flashback.

Il punto più forte dell’intera operazione è però senz’altro lei, Maggie Q, bellissima, esotica, matura, energica, flessuosa e micidiale come un ninja.

La prima stagione di Nikita debutta in prima visione assoluta su Steel (Mediaset Premium) mercoledì 23 febbraio alle 21:00.


                 
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