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Me and you and Everyone we Know

Vincitore del Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival, l'intenso film di Miranda July esce nelle sale italiane mercoledì 7 dicembre

Me and You and Everyone We Know

12.04.2007 - Autore: Eva Gaudenzi
Il mondo visto attraverso gli occhi della poesia. Me and you and Everyone We Know è l’opera prima di Miranda July: scrittrice, regista, sceneggiatrice, attrice. Al suo attivo, anche una lunga serie di performance multimediali. Quando suono e immagine si uniscono per veicolare emozioni allo stato puro...

Un pò quello che, miracolosamente, accade in questo film. In più ci sono gli attori. In più c’è il racconto disincantato di tante piccole solitudini. E’ come se l’impercettibile  venticello della poesia volasse sopra le teste dei protagonisti di questa storia. Christine (la stessa Miranda July) è un’artista solitaria, che per mantenersi guida un 'Eldercab', taxi per soli anziani. Richard (John Hawkes) è un commesso del reparto scarpe di un grande magazzino. Separato dalla moglie e con due figli coi quali non riesce a comunicare. I due figli si chiamano Robby (Brandon Ratcliff) e Peter (Miles Thompson): un piccolo di sei anni che chatta con un’estranea su internet e un adolescente alle prese con le difficili ragazze del vicinato. Attraverso un cammino fatto di piccoli gesti, di silenzi e di sguardi, le solitudini di ognuno sembrano ricongiungersi in un soffio. Christine e Richard si riconoscono immediatamente. Seguendo i passi di una danza tortuosa, decidono di fermarsi solo al momento giusto, solo alla fine del film. E lo stesso vale per tutti gli atri personaggi.

Miranda July confeziona ogni scena come fosse un affresco. Ci sono immagini che rimangono impresse nella mente: un bambino di sei anni che accarezza una donna sola, la grossa foto di un passerotto incastonata fra i rami di un albero, la corsa divertita e libera di due ragazze adolescenti.

Perché c’è il mondo degli adulti e il mondo dei ragazzini. La stessa regista si mette in disparte e osserva l’innato talento dei ragazzi sulla scena. Il giorno che Miles, Natasha e Najarra interpretavano la scena nella stanza di Peter, i tre adolescenti si sono trasformati improvvisamente in un gruppo a sé, e mi sono sentita meravigliosamente inutile. Così – meravigliosamente – la July entra ed esce da queste piccole storie di solitudine metropolitana. Le fa da contrappunto una colonna sonora intesa e semplicissima al tempo stesso, composta da Mike Andrews con degli strumenti che lui stesso chiama democratici, strumenti che potrebbe suonare chiunque...