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Making a Murderer, la seconda stagione forse in arrivo

Netflix nega, le autrici del documentario in dieci puntate, al contrario, sembrano molto aperte alla possibilità

Making a Murderer

19.01.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
L'inaspettato successo di Making a Murderer, il documentario in dieci episodi distribuito da Netflix, che racconta le vicende di Steven Avery, un uomo originario del Wisconsin che scontò 18 anni di carcere per un'erronea accusa di violenza sessuale, potrebbe portare a una seconda stagione della serie.
 
Ted Sarandos, content chief di Netflix, nega che si stia parlando di realizzare nuovi episodi, ma le autrici della serie, Laura Ricciardi e Moira Demos, hanno rivelato di aver registrato svariate conversazioni telefoniche con Avery: “Lo abbiamo fatto con l'idea di includerle in eventuali prossimi episodi, se ce ne saranno”, ha detto la Ricciardi. “Questa storia sta continuando, questi casi sono aperti. Se ci saranno sviluppi significativi, noi ci saremo”.
 
La storia di Avery, in realtà, è abbastanza complessa: nel 2003 fu scarcerato dopo 18 anni perché nuovi test del DNA lo esonerarono dal caso di stupro di cui era stato accusato. Ma nel 2005, mentre era nel bel mezzo di una causa da 36 milioni di dollari contro la contea di Manitowoc, Avery fu arrestato di nuovo, stavolta con l'accusa di aver assassinato una fotografa. Avery disse di essere stato incastrato per via della causa milionaria, ma il nipote dell'uomo confessò di averlo aiutato a compiere il delitto.
 
Dopo la messa in onda della serie, è comunque nata una petizione per chiedere alla Casa Bianca di perdonare Avery, che ha già raggiunto le 128.000 firme. Il presidente Obama ha però fatto sapere di non avere alcun potere al riguardo, perché non si tratta di un crimine federale, ma è limitato allo stato del Wisconsin. “Dipende tutto da quello che succederà nei prossimi due mesi – ha ammesso Sarandos – Credo ci sia una forte spinta a guardare questo caso con occhi diversi. [Il governatore del Wisconsin Scott Walker] finora lo ha ignorato. Il presidente Obama non può farci nulla. È sulla loro agenda. Non ho idea di come si svilupperà la faccenda”. Morale della favola: mai dire mai.
 
Fonte: The Hollywood Reporter
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